La penosa, drammatica situazione delle migliaia di migranti che ogni giorno tentano di attraversare il Mediterraneo per raggiungere l'Europa ha sempre visto l'Italia prodigarsi senza riserve per portare loro aiuto, soccorrerli, rifocillarli, ospitarli.
Purtroppo, nel momento in cui si esprimono a chiare lettere intenti rivolti alla tutela del nostro territorio frenando questi sbarchi e chiedendo ad altri una esplicita, concreta collaborazione, ecco che, prima di tutte la Francia, siamo apostrofati in modo inaccettabile. Da qualunque parte politica si osservi non possiamo, da Italiani, tollerare che il nostro Paese e chi lo rappresenta, sia attaccato e offeso (trovando purtroppo spalla in qualche politico di casa); dopo, tra noi e a porte chiuse, tiriamoci pure quaderni e calamai, ma verso l’esterno, verso chi ci offende dobbiamo fare tutti fronte comune.
Purtroppo, nel momento in cui si esprimono a chiare lettere intenti rivolti alla tutela del nostro territorio frenando questi sbarchi e chiedendo ad altri una esplicita, concreta collaborazione, ecco che, prima di tutte la Francia, siamo apostrofati in modo inaccettabile. Da qualunque parte politica si osservi non possiamo, da Italiani, tollerare che il nostro Paese e chi lo rappresenta, sia attaccato e offeso (trovando purtroppo spalla in qualche politico di casa); dopo, tra noi e a porte chiuse, tiriamoci pure quaderni e calamai, ma verso l’esterno, verso chi ci offende dobbiamo fare tutti fronte comune.
22 agosto 1914, una data che France 24 ha ricordato
come “le jour le plus meurtrier de l’histoire de France”, Le monde è più esplicito "Le massacre du 22 août 1914".
Eravamo alle prime settimane dall'inizio della
Grande Guerra e in Belgio, tra Neufchateau e Rossignol, si svolse la Bataille des
frontières. La Francia mandò all’attacco gli algerini della 3a divisione
fanteria coloniale, comunemente chiamati marsouins, comandati dal generale Raffenel. Correndo per decine, centinaia di metri con la baionetta
innestata trovarono la morte 27.000 uomini, combattevano sotto la bandiera di
Francia in una terra alquanto lontana dalla loro. Monsieur Macron, io sono
andato a rendere omaggio a quei caduti francesi, e Lei?
Maggio 1944 - Combattevano come truppe
francesi anche i goumier marocchini nella
Campagna d’Italia del 1944; dove guardavano i generali francesi mentre i loro
soldati si macchiavano di efferate violenze sulla nostra inerme popolazione
civile nel Basso Lazio?
Agosto 1893 - Mi associo alla retorica
definizione “l’amico popolo transalpino”, ma quanto amico ci fu nell’estate del
1893 quando centinaia di francesi si avventarono sui lavoratori italiani
impegnati nelle saline di Aigues-Mortes, nella Camargue? In quel linciaggio
perirono una ventina di nostri connazionali e almeno 150 furono feriti.
Monsieur Macron, étudions
l’histoire, svp …e saremo davvero amici, perché la Storia può insegnarci il presente, merci. Gianmaria Italia
ROSSIGNOL, l'ingresso al cimitero di guerra (copyright, riproduzione riservata) |