venerdì 27 maggio 2022

PER I NOSTRI EMIGRANTI SOLO TASSE, NESSUNA AGEVOLAZIONE

Solo chi conosce bene la realtà dei nostri connazionali che risiedono all’estero può cogliere quanto siano grotteschi certi compiacimenti di cronisti nostrani nel ricordarci che talune personalità straniere abbiano origini italiane. Agli ormai celebri casi di Papa Francesco, di Fiorello La Guardia, Joe Petrosino, Rudolph Giuliani, Nancy Pelosi, Frank Sinatra, Madonna e Lady Gaga si è aggiunto Anthony Albanese, il nuovo capo del governo australiano, ma sappiamo bene che la lista è alquanto lunga e, legittimamente ce ne possiamo compiacere sapendo che i loro antenati lasciarono il nostro Paese in cerca di lavoro, di benessere. Invece nessuno si preoccupa dei 6 milioni di nostri connazionali che risiedono all’estero dove si esprimono al meglio. No, mi correggo, se ne preoccupa il Ministero delle Finanze che incrementa le proprie casse anche con il loro denaro. Il più nefasto fu il malaugurato provvedimento varato dal governo Monti nel 2011: applicò l’IMU anche sugli immobili lasciati, seppur vuoti e sfitti, in Italia. Questa Italia, invece, così prodiga di bonus e assegni anche per banalità ai qui residenti, non permette esenzioni fiscali agli italiani che vivono all’estero. Un esempio è quello delle rate pagate mensilmente all’INPS per il riscatto della laurea: non si possono detrarre da redditi percepiti in Italia e puntualmente gravati di Irpef. In altri termini: caro emigrante, pensa solo a pagarmi. Incongruenza? Forse meglio definirla discriminazione.