giovedì 16 settembre 2021

Lussemburgo, fervente attività culturale

Sempre degne di nota le notizie che giungono dal Granducato dove la comunità italiana si distingue proponendo momenti di assoluto interesse. Ecco due spettacoli patrocinati dall'Ambasciata d'Italia (Ufficio Promozione Integrata): CONCERTO in collaborazione con la Fondazione Cavour: il Gruppo "MEZZOTONO" si esibirà il 24 settembre presso il Forum Geesseknappchen. Interessantissimo perchè il gruppo si esibirà senza strumenti.
TEATRO: nei giorni 8 - 9 e 10 ottobre Teatro Lingua presenterà LA MANDRAGOLA di Nicolò Macchiavelli. Il tutto sarà accompagnato da musiche e proiezioni creati per l'occasione. Adattamento di Luisa Suberni Piccoli, regista di origini triestine. Organizzazione dell'Associazione Convivium con Altrimenti Culture. https://altrimenti.lu/activites/la-mandragola/

Visita allo stabilimento Arcelor Mittal

Sempre attiva l'Associazione Culturale Lombardi in Lussemburgo che, nell'ambito dell'iniziativa "Portes ouvertes des enterprises luxenborgeosises", propone per domenica 19 settembre una visita guidata allo stabilimento Arcelor Mittal a Bissen.

domenica 5 settembre 2021

Svizzera-Italia: gli azzurri deludono gli Italiani

Delusione per i 12mila italiani, tutti nostri emigranti, che oggi hanno raggiunto il St Jakob Park di Basilea; erano lì per ammirare da vicino i nostri calciatori campioni d'Europa augurandosi di vederli vincere nuovamente, ma vittoria non c'è stata. Il pareggio a reti inviolate è come un limbo, abbiamo peraltro fallito un rigore. Accanto all'onesta ammissione del nostro ct Mancini: "Abbiamo avuto troppe occasioni, dovevamo vincere" proprio da latte alle ginocchia sentire invece: "La palla non voleva entrare" oppure "Siamo alla 36a partita utile consecutiva". Dovevamo andare a Basilea per scoprire che i palloni sono "discoli e disubbidienti" e che le partite non sono tutte uguali? Le gare non vanno intese solo per la conquista dei punti in classifica, ma per quanto sanno dimostrare a chi, mettendo mano al portafoglio, va allo stadio non solo per vedere la gara ma per sostenere i noostri calciatori, farli sentire a casa. E quei tifosi non sono gli stessi di Milano, Roma o Napoli, sono i nostri connazionali che vivono all'estero, che il giorno dopo vogliono ritornare sul luogo di lavoro con il sorriso di chi ha saputo essere vincente; e loro sono dei vincenti perchè, da stranieri, fanno una doppia fatica rispetto a noi, italiani in patria, per emergere nella società. Ma questo non è sempre facile da capire, e mi domando se ne hanno mai colto il significato quando all'estero ci vanno solo dopo avere accettato ingaggi da milioni di euro. D'altronde, se non ne fanno parola neppure i nostri telecronisti RAI, che talvolta si perdono in stucchevoli dissertazioni tecniche, cosa dobbiamo attenderci? Ad Auro Bulbarelli, direttore di Rai Sport, un garbato invito: spiegalo loro, grazie.