sabato 26 marzo 2022

Premio Italiani nel mondo, un riconoscimento che ha varcato tante frontiere

Dopo il conferimento del Premio Italiani nel mondo al missionario Don Lino Zani sono state numerose le richieste di chiarimenti, di informazioni pervenute a questo sito: perchè, a chi, da quando? Costo? Cominciamo col chiarire che è assolutamente gratuito perchè è uno spontaneo riconoscimento a nostri connazionali che si stanno distinguendo all'estero nella Cultura, nello Sport o nel Sociale. Venne istituito il 15 dicembre 2015 dall'ASI Associazioni Sportive e Sociali Italiane, su idea del suo consigliere nazionale, il giornalista Gianmaria Italia (foto in alto). In soli 6 anni ha raggiunto 11 Paesi premiando 15 persone e un ente, la Fondazione Migrantes. Chi sono? Quattro negli USA: l'ex campione di boxe e kick boxing, il monzese Andrea Galbiati,
l'imprenditore siracusano Gaetano Indomenico, la scienziata milanese Alba Coraini ricercatrice dello SLA e l'avellinese Geno Auriemma, super titolato coach della Nazionale femminile USA di basket.
Due in Lussemburgo: la bolzanina Maria Sartori Plebani, autrice di numerosi testi didattici, e la regista teatrale Luisella Suberni Piccoli originaria di Trieste
. Due anche in Austria: l'ex nuotatrice trentina Chiara Salatino e il biellese Davide Dato, primo ballerino dell'Opera di Vienna. Uno ciascuno in queste nazioni: il giornalista Bruno Roncarati (Gran Bretagna), l'ex marciatrice veneta Ileana Salvador (Svezia), il direttore di coro e d'orchestra Salvatore Perri (Francia), il ct della nazionale elvetica di arti marziali Antonio Berlingieri (Svizzera), in Canada l'ex campione di judo e ora fra i migliori geologi al mondo Giorgio Garofalo,
l'ex calciatrice e attuale ct dello Standard Liege Feriana Ferraguzzi. A loro si è ora aggiunto, emozionando tutti, Don Lino Zani, per oltre trent'anni missionario in Brasile.(foto dall'alto: Chiara Salatino con Gianmaria Italia Andrea Galbiati,Maria Sartori Plebani, Luisella Suberni Piccoli e Feriana Ferraguzzi)

domenica 20 marzo 2022

Dall'ASI, una targa che premia chi eleva la dignità degli umili

“Carissimo Presidente Claudio, quando Gianmaria mi ha comunicato che mi avevate scelto per darmi il premio del 2022 mi sono detto, come è possibile a un prete sconosciuto in un posto sconosciuto? Dopo, alla fine, pensandoci un po’ meglio mi sono detto: forse non hanno scelto me, hanno scelto un rappresentante di tutti gli italiani che anonimamente lavorano all’estero e cercano di costruire un mondo che sia di pace e fraternità, di giustizia. Un mondo dove a tutti sia offerta la possibilità di vivere come persone umane. Allora sono stato molto contento di questo riconoscimento. Volevo ringraziare lei, presidente e tutta la commissione che, nonostante non mi conoscesse, avete voluto darmi questo riconoscimento in nome anche di tutti gli altri preti. C’un fracco di preti, di suore, di laici che lavorano nel Terzo mondo e fuori dall’Italia e cercano di fare bene il loro dovere. Quindi a lei e a tutti i membri della commissione che Dio benedica tutto quello che state facendo per un mondo migliore. Un forte abbraccio. Ciao dall’Amazzonia. Don Lino.” E' il messaggio che Don Lino Zani, originario di Ossimo (Valle Camonica - Brescia) ha inviato per whatsapp dalla sua terra di missione: un saggio di ammirevole modestia!
Claudio è Claudio Barbaro, il presidente nazionale di ASI Associazioni Sportive e Sociali Italiane che, primo fra tutti gli enti simili, sei anni fa condivise e sostenne la proposta di un suo consigliere nazionale, il giornalista Gianmaria Italia, di istituire uno specifico riconoscimento a nostri connazionali che si stavano distinguendo all'estero. Va ricordato che all'ASI fanno capo 12.000 associazioni, 109 strutture territoriali, 38.000 tecnici e 90 settori e coordinamenti tecnici. Dicevamo del Premio; avvenne sei anni fa e finora l'ASI aveva individuato 15 emigranti degni di tale riconoscimento. Soggetti di alto profilo, esempi a cui l'Italia deve guardare riconoscente per l'onore che portano al nostro Paese. Tuttavia stamane, presentando Don Lino Zani, missionario in Brasile, si è toccato il Cielo "quello con la C maiuscola perchè questo sacerdote ha finora dedicato quasi una quarantina dei cinquant'anni di sacerdozio all'emancipazione morale e sociale di genti brasiliane in una meritoria attività missionaria", ha dichiarato Italia.
E la conferma si legge nella dedica stampata sulla targa-premio e firmata da Claudio Barbaro: "A Don Lino Zani per avere scelto, quale missione di vita, di elevare la dignità degli umili".(nelle foto Don Lino Zani celebrante, Claudio Barbaro con la targa-premio)

martedì 8 marzo 2022

Il Premio Italiani nel mondo a Don LINO ZANI, missionario bresciano

E venne il giorno per Don Lino ZANI di ricevere il Premio Italiani nel mondo, un riconoscimento promosso dall'ASI che, con lui, in 6 anni, ha già gratificato 16 nostri connazionali. Mai se lo sarebbe aspettato, e il merito lo si deve a Roberto Bassi, il vicecindaco di Ossimo, comune della Valle Camonica in provincia di Brescia, che l'ha segnalato a Gianmaria Italia, l'ideatore del Premio.
E a Don Lino, a cui tutti, ma proprio tutti portano affetto e riconoscenza per il suo apostolato, non sarebbe mai venuto in mente di ricevere una gratificazione di portata nazionale dall'Italia, oltretutto proprio il 6 marzo, giorno del suo 74° compleanno. Don Lino è nato infatti il 6 marzo 1948 a Ossimo. Dalla sua consacrazione a sacerdote, nel 1975 e fino al 1997, è stato missionario in Brasile; tornato in Italia per essere vicino alla mamma l'hanno promosso parroco di Villa di Lozio e Malegno fino al 2011. Eccolo nuovamente all'estero, in Mozambico per otto mesi a sostituire un confratello e poi rimandato in Brasile, esattamente in Amazzonia, dove è tuttora parroco di 75 comunità per 18mila abitanti distribuiti su un territorio di 18.000 mq2. Prima del Premio Italiani nel mondo a Don Lino ZANI erano state conferite le cittadinanze onorarie dalle municipalità brasiliane di Itaobim (1980) e Jenipapo de Minas (2006) e il Premio "Mitres Terram Possident dal comune di Malegno (2019).
Ci sarà certo gran festa a Ossimo quando gli verrà consegnata la targa-premio, ma già ora, in Valle Camonica, tutti sono felici per lui. (foto gentilmente concesse da Samuele Zani e Andrea Mensi)