martedì 14 maggio 2019

EUROPEE, Prima gli Italiani! Davvero?

Prima l'Italia, Prima gli Italiani
Slogan che si ripetono ad ogni vigilia di euroelezioni; promesse che ci fanno pensare che, forse, quelle di un marinaio sarebbero state più attendibili.

Il Parlamento europeo di cui si fa un gran parlare e sempre più in modo sgradevole, sembra però insensibile, sordo ad un verdetto pronunciato dagli stessi elettori: la popolarità.
Risale al 1979 la prima elezione a suffragio universale; ah, grande emozione, andò alle urne il 61,99% degli aventi diritto che però si intiepidì di anno in anno, infatti dieci anni dopo fu il 58,41% mentre nel 1999 partecipò solo il 49,51% 
Molto significativo l'esito dell'ultimo appuntamento: nel 2014 si scese al 42,61%
Questa è però la media dove l'Italia, con il 57,22% , fu quinta dopo il Belgio (89,64), il Lussemburgo (85,55), Malta (74,80) e Grecia (59,97) la nazione che ha portato più elettori a in questa consultazione
Ciononostante, riconosciamolo, l'EU non è stata mite con Atene mentre sovente l'emiciclo di Strasburgo ha varato provvedimenti impopolari, sgraditi all'Italia e la giustificazione è stata: "ce li ha imposti l'Europa"
Ma quale peggior offesa!
Non si dimentichi che l'Italia, dopo la Germania (94) e la Francia (74), dispone di ben 73 europarlamentari lautamente retruibuiti e se questi si fanno sopraffare dalle decisioni degli altri significa che non hanno la necessaria capacità di rappresentare pienamente chi li ha eletti.
Facciamolo presente a chi ci viene a promettere che a Bruxelles mostrerà i bicipiti, non cediamo alle sirene di uno slogan che merita invece di essere onorato.

giovedì 9 maggio 2019

ALBA CORAINI, scienziata milanese all'Harvard University


Ancora una volta il Premio ASI Italiani nel mondo, ideato da Gianmaria Italia nel 2015, si rivolge ai nostri giovani che si stanno facendo onore all’estero.
Alba Coraini
Dopo il cosentino Salvatore Perri e il plauso all'agenzia pubblicitaria Leo Burnett (ragazza italiana che a Natale trova davanti all'uscio della sua casa di New York dei torroncini Sperlari) ecco il merito ad una milanese, nata nel marzo 1990.

Si è dedicata, fin da ragazzina, allo Sport esprimendo un ammirevole eclettismo e conseguendo ragguardevoli risultati: nuoto (brevetto di bagnino conseguito nel 2006), karate (cintura marrone), corsa e, da vent’anni, equitazione.
Parliamo di ALBA CORAINI a cui, mercoledì 8 maggio, Gianmaria Italia, affiancato dal presidente di ASI Lombardia Marco Contardi, ha consegnato la targa del Premio ASI Italiani nel mondo.
Italia, Coraini e Contardi
Le ragioni del conferimento non sono però sportive, ma scientifiche. Alba è infatti una ricercatrice; accanto alla laurea (110/110 con lode) conseguita nel luglio 2016 presso l'Humanitas University discutendo la tesi: "Snake eyes sign-associated motor neuron disease (MND): a new clinical entity?", ha lungamente studiato presso la Miami University. Le speranze che aveva riposto allora nella sua valigia si sono presto tramutate in certezze perché ha maturato una proficua esperienza internazionale.
Alba Coraini in occasione di una visita al MGH

Ora, dopo aver superato brillantemente una severissima selezione (unica italiana prescelta), approderà all'Harvard University Medical School per un contratto quadriennale presso la Massachusetts General Hospital e al Brigham and Women's Hospital di Boston dove continuerà la sua ricerca sulla sclerosi laterale miotrofica. 
Il Senatore Claudio Barbaro, presidente nazionale dell'ASI e da sempre sostenitore dei nostri ricercatori e scienziati che operano all'estero, aveva condiviso fin dall'inizio il parere favorevole di  Italia nella scelta di Alba.
La Commissione ASI, all'uopo istituita, le ha assegnato all'unanimità l'importante riconoscimento con questa motivazione: "per i ragguardevoli risultati conseguiti in campo nazionale ed internazionale nell'ambito della Ricerca Neurologica; frattanto, alla vigilia della sua lusinghiera esperienza presso l'Harvard University di Boston, le formula i migliori auspici per sempre più prestigiosi traguardi che onorino le sue capacità, il suo impegno e l'Italia".
E' utile sottolineare che questo Premio, che con Alba, ha già gratificato 10 connazionali distintisi all'estero e la Fondazione Migrantes, non ha alcun fine commerciale; si tratta di una libera iniziativa voluta dal giornalista Gianmaria Italia che, sia per ragioni famigliari che professionali, da una ventina d'anni si occupa dell'Emigrazione italiana.