mercoledì 14 febbraio 2018

I nostri Emigranti al voto non dimenticando l'IMU

Da oggi i nostri connazionali residenti all'estero inizieranno a votare.
Dalle ultime rilevazioni non dovrebbero superare il 33-35%,  eppure la loro scelta sarà importante soprattutto perché quei 12 deputati e 6 senatori avranno l'obbligo morale di difendere, tutelare la nostra Emigrazione, e non sentirsi soddisfatti e appagati solo perché faranno precedere il loro nome da un (sedicente) titolo di onorevole
Agli Amici che, con la loro condotta, con il loro lavoro, nobilitano l'Italia ricordo un paio di provvedimenti che attendono ancora una correzione, se non una cancellazione: l'IMU a carico delle loro abitazioni lasciate sfitte in Italia a cui il governo Monti (d.l. 201/2011) aprì la porta dell'onerosa imposizione classificandole  "altri fabbricati" e poi il governo Renzi (e suoi alleati) con la legge 80 del 23 maggio 2014 la estese a tutti gli emigranti esentando solo i pensionati...come se un Italiano emigrato e già pensionato se ne rimanesse  all'estero lasciando la propria casa vuota e sfitta in Italia....
Hanno fatto cassa mettendo le mani nelle tasche dei nostri Emigranti.
Assurdo, ridicolo? No un'onta, un'offesa al buonsenso, al valore della nostra Emigrazione, ai nostri Italiani che, lontani dalla Patria, ne tengono alto il nome e sono ripagati così.

sabato 10 febbraio 2018

Quella valigia ...del RICORDO

La foto di una bambina che tiene stretta una valigia su cui campeggia la scritta Esule Giuliana n° 30001 è forse il simbolo più toccante della diaspora giuliano dalmata. 
La sua "valigia di speranze".
la piccola Egea Haffner a Pola
Dovrebbe essere osservata per qualche minuto da chi, non potendo invocare il negazionismo, sminuisce o distorce cosa ha rappresentato il forzato esodo di 350.000 Italiani dall’Istria e dalla parte settentrionale della Dalmazia.
Gente che, con la morte nel cuore, aveva messo in valigie e fagotti quanto più possibile era riuscita a trattenere per sé per il viaggio verso l’ignoto futuro …italiano.
Legittima preoccupazione se pensiamo che un noto quotidiano il 30 novembre 1946 pubblicò un articolo dove si leggeva: 
“Non riusciremo mai a considerare aventi diritto ad asilo coloro che si sono riversati nelle nostre grandi città. Non sotto la spinta del nemico incalzante, ma impauriti dall’alito di libertà che precedeva o coincideva con l’avanzata  degli eserciti liberatori. Non meritano davvero la nostra solidarietà né hanno diritto a rubarci pane e spazio che sono già così  scarsi”Quel giornale era L’Unità. 

Non so se furono solo quelle pagine ad incitare al rifiuto di Italiani; certo tristemente passato alla Storia è “il treno della vergogna”, un convoglio di carri merci su cui viaggiavano nostri profughi che, provenienti da Pola, erano sbarcati ad Ancona dalla nave Toscana ed erano diretti a Bologna. In questa stazione li attendeva il massimo dell'ostilità: il treno venne preso a sassate mentre aderenti alla CGIL minacciarono di scioperare se a quegli esuli  fosse stato dato da mangiare.
Era il 18 febbraio del 1947.
Non è un brano di un racconto o una storiella, seppur tristissima, tanto per fare sensazionalismo: è verità storica e una lapide, con un testo alquanto politicamente addomesticato, ricorda l'episodio. Si trova al binario 1 sul muro dell'ex mensa dei ferrovieri. 
Quanti lo sanno? 
La ritengo  una pagina vergognosa di Italiani contro connazionali inermi e auspico un momento di riflessione per quanta sofferenza questi patirono espulsi dalle italiche terre giuliano dalmate.



mercoledì 7 febbraio 2018

RIM JUNIOR 2017 un libro per conoscere l'Emigrazione Italiana

Ormai, quasi quotidianamente, le cronache ci propongono tristi immagini di migranti che, su mezzi  fatiscenti che si rivelano spesso fatali, raggiungono le nostre coste, approdi finali di viaggi durissimi attraverso percorsi che ne minano fisico e morale.
Questo mette in secondo piano o, addirittura, rappresenta un sipario ad un'altra migrazione, la nostra Emigrazione che aumenta ogni anno.
I viaggi dei nostri emigranti sono certo meno perigliosi ma hanno un comune denominatore: si lasciano alle spalle case, affetti per affrontare nuove realtà, nuovi ambienti, nuova gente, nuove lingue spesso alquanto differenti da quelle che credevano di avere ben imparato sui banchi di scuola. Soprattutto si confrontano con altri lavoratori, emigranti di altre nazioni. Insomma, l'Emigrazione italiana è una costante che rappresenta ormai l'8% della popolazione nazionale, numeri e persone con cui è indispensabile confrontarsi.

La Fondazione Migrantes, confermando ancora una volta la sua lodevole attenzione a questo tema, ha voluto affiancare all'annuale Rapporto Italiani nel Mondo (510 pagine l'edizione 2017) un "fratellino" chiamato RIM Junior 2017; conta 190 pagine dalla grafica accattivante e ricca di illustrazioni opera di Carmela D'Errico; tratta "Le migrazioni italiane nel mondo raccontate ai ragazzi".
L'autrice dei testi è  Daniela Maniscalco mentre preziosa ed autorevole è la collaborazione di Delfina Licata, curatrice e caporedattore del Rapporto. E' lei che introduce l'opera (sottotitolo Il racconto degli Italiani nel mondo) dichiarando "Questo non è un libro qualsiasi", e ce ne accorgiamo subito.
Presenta, descrive, illustra cosa è stata l'Emigrazione italiana che ha mosso i suoi passi fin dalla fine del XIX secolo. Rivela, con aneddoti e testimonianze, mestieri con cui nostri bisnonni raggiungevano terre straniere e, a prezzo di non indifferenti sacrifici, creavano nuove esistenze, nuovi stili di vita.
Scopriamo così che l'Italia emigrante era composta, oltre che da robuste braccia per l'agricoltura, per i cantieri o per le miniere, anche da barbieri, cuochi, musicisti, saltimbanchi, spazzacamini, atleti e ...modelli. Sì, quelli che posano per quadri o statue. La Ciociaria era una terra ricca di giovani le cui fattezze (e pazienza) ben si confacevano per queste espressioni artistiche.
Dopo averlo letto, non perdendo una riga, ho imparato molto, ho incrementato la mia conoscenza dell'Emigrazione italiana e come me molti altri ex adolescenti apprezzeranno questo Rapporto Italiani nel Mondo in edizione definita junior, forse per modestia. Quella modestia e rispetto che gli Italiani dovrebbero avere nel considerare ogni connazionale che parte come un messaggero delle nostre tradizioni, della nostra cultura, della nostra Patria.
Daniela Maniscalco e Don Gianni De Robertis
La Fondazione Migrantes, con il suo direttore generale Don Gianni De Robertis e Daniela Maniscalco, ha portato in Lussemburgo, nella Libreria Italiana diretta da Luisa Maffioli Spagnolli, questa pubblicazione riscuotendo grande interesse e  ammirazione.
Don Gianni De Robertis dialoga con Italiani residenti in Lussemburgo
(testo e foto di Gianmaria Italia)



lunedì 5 febbraio 2018

Super Bowl un po' italiano

Ieri (all'una di notte di oggi in Italia) si è disputato a Minneapolis il Super Bowl, la finale della NFL; per la cronaca le "aquile" del Philadelphia Eagles hanno superato 41-33 i New England Patriots. 
Il prestigioso trofeo messo in palio dalla National Football League è una palla ovale in argento chiamata Vince Lombardi trophy in onore di un famoso allenatore, Vince Lombardi, appunto. 
Questi era di origini italiane: un suo nonno era di Salerno e la nonna veniva dalla Basilicata.

giovedì 1 febbraio 2018

L'iniqua IMU a carico degli Emigranti

Mentre la campagna elettorale ci presenta una gara fra chi promette questo o quell'assegno, questa o quella tassa da abolire sfugge a tutte le forze politiche il debito, anche morale, che si deve a quelle centinaia di migliaia di emigranti italiani che, proprietari di un imobile sfitto in Italia, debbono pagare l'IMU
E' un'imposta che il governo Monti - d.l. 201/2011 - lasciò alla discrezione dei singoli comuni; nel 2014 il governo Renzi, con la legge 80/2014, fece sparire tale discrezionalità che pure aveva visto centinaia di comuni, tra cui capoluoghi di regione e provincia, annoverare tali immobili tra quelli di residenza principale, quindi non gravati di IMU.
La legge 80 del 23 maggio 2014 - art 9 bis - stabilì che potevano essere esentati dall'IMU solo quegli immobili di proprietà di emigranti in pensione (!!!); per la cronaca la legge venne firmata, oltre che dal presidente della Repubblica, da Renzi quale Presidente del consiglio e da Lupi suo Ministro delle infrastrutture
Una soluzione da lasciare sconcertati tutti, non quei parlamentari eletti all'estero vicini ai partiti di quel governo: per loro era una splendida soluzione, per me una presa in giro.
Chiunque si domanda: ma a che serve una casa vuota, sfitta in Italia all'emigrante pensionato che continua a vivere all'estero?
Ma ministri e parlamentari  che appoggiarono quella legge avevano idea di cosa vuole dire lavorare decenni all'estero e mantenere in vita una casa in Italia? Solo per raggiungerla e godersi così la vecchiaia, mica lasciarla vuota, o no?
Un provvedimento espresso da politici da delusione completa!
Per correttezza e completezza d'informazione i parlamentari del MAIE (Merlo, Borghese e Zin), che fino a quel momento avevano appoggiato quel governo, passarono all'opposizione.
Migliaia di appartamenti, seppur vuoti, sfitti, continuano a produrre succose entrate: sono quelle dei nostri Emigrati: sono considerati "altri fabbricati", quindi seconde case.
Ho sempre ritenuto disdicevole che comuni come Milano e Roma facciano cassa sulla pelle dei nostri emigrati, ma questa è la realtà.
Ancora più grave è che quei nostri connazionali paghino pure le tasse locali (tari e tasi). 
Ma ne sono stati informati i nostri esimi costituzionalisti che la tassa si paga per un servizio che viene prestato mentre gli iscritti all'AIRE come fanno ad usufruirne se vivono altrove, magari a 500 – 1000 km di distanza?
Pochi anni fa, il 12 giugno 2013, il CQIE, Comitato Questioni per gli Italiani all'Estero, approvò all'unanimità una risoluzione sull'IMU affinchè il Governo si impegnasse al riconoscimento di "abitazione principale" degli immobili lasciati in patria dai nostri Emigranti. La norma si riferiva a quegli immobili non locati o concessi in comodato d'uso gratuito di proprietà dei nostri connazionali residenti all'estero. Cosa ne è stato?

Ecco, ora sarebbe il momento perché TUTTE le forze politiche si esprimano su questo argomento, che facciano sentire che l'Italia non ha dimenticato l'Italia reale; altrimenti c'è da chiedersi chi e che cosa rappresentano quei 18 parlamentari (12 deputati e 6 senatori) che saranno eletti il 4 marzo nelle circoscrizioni estero.