giovedì 1 febbraio 2018

L'iniqua IMU a carico degli Emigranti

Mentre la campagna elettorale ci presenta una gara fra chi promette questo o quell'assegno, questa o quella tassa da abolire sfugge a tutte le forze politiche il debito, anche morale, che si deve a quelle centinaia di migliaia di emigranti italiani che, proprietari di un imobile sfitto in Italia, debbono pagare l'IMU
E' un'imposta che il governo Monti - d.l. 201/2011 - lasciò alla discrezione dei singoli comuni; nel 2014 il governo Renzi, con la legge 80/2014, fece sparire tale discrezionalità che pure aveva visto centinaia di comuni, tra cui capoluoghi di regione e provincia, annoverare tali immobili tra quelli di residenza principale, quindi non gravati di IMU.
La legge 80 del 23 maggio 2014 - art 9 bis - stabilì che potevano essere esentati dall'IMU solo quegli immobili di proprietà di emigranti in pensione (!!!); per la cronaca la legge venne firmata, oltre che dal presidente della Repubblica, da Renzi quale Presidente del consiglio e da Lupi suo Ministro delle infrastrutture
Una soluzione da lasciare sconcertati tutti, non quei parlamentari eletti all'estero vicini ai partiti di quel governo: per loro era una splendida soluzione, per me una presa in giro.
Chiunque si domanda: ma a che serve una casa vuota, sfitta in Italia all'emigrante pensionato che continua a vivere all'estero?
Ma ministri e parlamentari  che appoggiarono quella legge avevano idea di cosa vuole dire lavorare decenni all'estero e mantenere in vita una casa in Italia? Solo per raggiungerla e godersi così la vecchiaia, mica lasciarla vuota, o no?
Un provvedimento espresso da politici da delusione completa!
Per correttezza e completezza d'informazione i parlamentari del MAIE (Merlo, Borghese e Zin), che fino a quel momento avevano appoggiato quel governo, passarono all'opposizione.
Migliaia di appartamenti, seppur vuoti, sfitti, continuano a produrre succose entrate: sono quelle dei nostri Emigrati: sono considerati "altri fabbricati", quindi seconde case.
Ho sempre ritenuto disdicevole che comuni come Milano e Roma facciano cassa sulla pelle dei nostri emigrati, ma questa è la realtà.
Ancora più grave è che quei nostri connazionali paghino pure le tasse locali (tari e tasi). 
Ma ne sono stati informati i nostri esimi costituzionalisti che la tassa si paga per un servizio che viene prestato mentre gli iscritti all'AIRE come fanno ad usufruirne se vivono altrove, magari a 500 – 1000 km di distanza?
Pochi anni fa, il 12 giugno 2013, il CQIE, Comitato Questioni per gli Italiani all'Estero, approvò all'unanimità una risoluzione sull'IMU affinchè il Governo si impegnasse al riconoscimento di "abitazione principale" degli immobili lasciati in patria dai nostri Emigranti. La norma si riferiva a quegli immobili non locati o concessi in comodato d'uso gratuito di proprietà dei nostri connazionali residenti all'estero. Cosa ne è stato?

Ecco, ora sarebbe il momento perché TUTTE le forze politiche si esprimano su questo argomento, che facciano sentire che l'Italia non ha dimenticato l'Italia reale; altrimenti c'è da chiedersi chi e che cosa rappresentano quei 18 parlamentari (12 deputati e 6 senatori) che saranno eletti il 4 marzo nelle circoscrizioni estero.

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