domenica 14 maggio 2023

Da Marcinelle per ricordare per tutti i minatori

Se per le nuove generazioni Marcinelle può apparire un nome nuovo quando viene ricordato ogni 8 Agosto, anniversario di quell'incendio che, a 1100 metri sottoterra, causò la morte di 262, 136 dei quali italiani, non lo è per tutte quelle popolazioni, soprattutto dei paesi di montagna, che hanno visto partire migliaia di loro figli verso le miniere. Quelle di ferro delle Terres rouges, tra Francia e Lussemburgo, o di carbone in Francia e Belgio. Tra il 1946 e il 1963 il grande bacino minerario belga fu la tomba di 1126 lavoratori, di cui 867 italiani*. Ma anche in Istria, più esattamente a Arsa. Quasi nessuno sa che lì, in quegli anni terra italiana, il 28 Febbraio 1940 un'esplosione uccise 185 minatori e ne intossicò 150. Ovunque la terra voleva vittime, agnelli sacrificali quale tributo per quel prezioso minerale che le si portava via. Nei loro paesi d'origine il ricordo è nella devozione a Santa Barbara patrona degli artiglieri e dei minatori, appunto. A Ossimo i reduci dalle miniere sono chiamati barbarini e nella chiesa parrocchiale di Ossimo Inferiore c'è un apposito altare.
E proprio lì il parroco Don Paolo Gregorini e Don Lino Zani, appena rientrato dalla missione in Amazzonia, hanno posto un'ampolla contenente carbone e minerali raccolti da Gianmaria Italia sul terril della miniera Bois du Cazier, a Marcinelle (foto, proprietà riservata). (* cfr. A.Seghetto e R.Nocera ne Il Belgio degli Italiani)

domenica 7 maggio 2023

Don Lino ZANI riceve il Premio Italiani nel mondo

Gli era stato assegnato l'anno scorso mentre era in Amazzonia e ora, rientrato a Ossimo, ha potuto ricevere fisicamente la targa del Premio Italiani nel mondo ideato da Gianmaria Italia. E' avvenuto ieri mattina nella sala consigliare di quel piccolo paese della Valle Camonica dove era nato nel 1948, era stato battezzato, ricevuto i sacramenti e celebrata la sua prima Messa. Il sindaco Cristian Farisè e il suo vice Roberto Bassi hanno fatto di tutto per rendere il massimo degli onori invitado i sindaci di Borno, Lozio e Malegno, un assessore della Comunità montana, fino ad Emanuele Moraschini, Presidente della Provincia di Brescia. E poi, accanto ai suoi famigliari particolarmente commossi, gli immancabili generosi Alpini, le associazioni di volontariato e la gente: simboli di una comunità che gli si è stretta attorno con affetto. Don Lino, notoriamente modesto e schivo dalle celebrazioni (come si spiegherebbe altrimenti che abbia scelto l'Amazzonia come terra di missione?) si è schernito e ha voluto sminuire tutti i propri meriti. Trasferitosi poi nella chiesa parrocchiale di Ossimo Inferiore ha presieduto la S.Messa concelebrata con il parroco Don Paolo Gregorini e Don Cesare Isonni. (nelle foto vediamo Italia che, affiancato dal sindaco Farisè e le autorità, mostra la targa a Don Lino Zani; nell'altra immagine Don Lino e Don Cesare durante la S.Messa)