Il disegno di una vecchia valigia, chiusa con dello spago e
rivolta verso un aereo sotto la scritta Premio Italiani nel mondo, ha attirato
l’attenzione dei partecipanti alle due
giornate di lavori dell'Assemblea nazionale di Associazioni Sportive Sociali Italiane, acronimo ASI, tenutasi nel Teatro
Comunale di Fiuggi il 28 e 29 gennaio. E’ una delle immagini più emblematiche
di un evento che merita di entrare nella Storia dell'ente perché l'ordine del giorno prevede anche la cerimonia per un conferimento molto significativo.
La Storia poggia su eventi, simboli ed esempi e il Premio
ASI Italiani nel mondo, che ho ideato nel 2015, ha dimostrato di essere nel solco identitario del nostro paese. Il suo intento è quello di portare alla ribalta Italiani “di livello”, vere eccellenze che non cercano riflettori per
testimoniare, giorno per giorni, le loro capacità, il loro valore di Italiani.
Siamo arrivati alla seconda edizione del Premio (in altro post l'Albo d'oro e tutti i premiati) e la mia commissione, dove sono affiancato da ottimi e competenti amici provenienti da ogni parte d'Italia (Sebastiano Campo, Natalina Ceraso Levati, Vittorio
Fanello, Sandro Giorgi, Pino Scianò) ha portato
alla ribalta vere e proprie eccellenze. L'ASI guarda al futuro ma ha i piedi ben poggiati nella Storia
e in questa c’è l’Emigrazione italiana e la cerimonia di conferimento, svoltasi in
un’assise di portata nazionale, ne ha dato chiara dimostrazione. E sul palco del teatro ecco un simbolo alquanto emblematico: il disegno di una vecchia valigia tricolore chiusa con lo spago e rivolta verso un aereo stilizzato: è opera di una nostra giovane emigrante, mia figlia Daniela, emigrata una mezza dozzina d'anni fa in Lussemburgo, il titolo è emblematico: Una valigia di speranze.
Su quel palco, accolte
dal presidente nazionale dell'ASI, Claudio Barbaro e da noi della commissione, sono salite le
protagoniste per la premiazione:
Delfina LICATA che,
per la FONDAZIONE MIGRANTES (al trentesimo anno di attività) cura la
pubblicazione dell’annuale Rapporto Italiani nel mondo. Davvero un’autorità in
materia che troviamo spesso come relatrice in convegni in giro per l’Italia. Dopo
aver donato una copia del Rapporto al nostro Presidente nazionale ha descritto
il lavoro della Fondazione e sorpreso i presenti parlando dei numeri e dei connotati
di quel crescente flusso migratorio dei nostri connazionali: ormai più di
centomila l’anno, accanto ai giovani ormai lasciano l’Italia anche tanti
quarantenni che si mettono in gioco, che cercano all’estero nuovi sbocchi alle
loro esperienze.
Ileana SALVADOR; dalle medaglie nell’atletica alla nostra targa premio che,
probabilmente, avrà accolta con uguale emozione: davvero una campionessa in
pista e nella vita. E’ stata infatti una prestigiosa marciatrice che, a cavallo
tra gli anni ’80 e ’90, ha conquistato molti successi internazionali e
stabilito anche record mondiali tuttora imbattuti: è, in assoluto, l’atleta
italiana più medagliata nella sua specialità. Da vent’anni vive con i figli in
Svezia dove, laureatasi in Pedagogia, è un’apprezzata funzionaria
dell’Ambasciata d’Italia e la stessa ambasciatrice Elena Basile ha fatto
pervenire un proprio messaggio di congratulazioni preannunciando che le avrebbero
riservato adeguati festeggiamenti al suo ritorno a Stoccolma. La sua presenza a
Fiuggi è stato un momento di intensa emozione e ha fatto riflettere quando ha
citato una cruda realtà: lasciate le piste dell’atletica ha cercato un lavoro e
ha constatato che erano privilegiati gli svedesi: “la vita all’estero è
difficile, per riuscire devi avere talento”.
Inutile aggiungere che per entrambe gli applausi sono stati lunghi e
calorosi.
Il momento della premiazione a Delfina Licata |
Abbiamo proclamato altri due vincitori del premio che però
improrogabili altri impegni avevano tenuto distanti: l’imprenditore siracusano Gaetano INDOMENICO (emigrato negli Usa) e la regista Luisella
SUBERNI PICCOLI (Lussemburgo), ma nei
prossimi mesi saranno in Italia e consegneremo loro le targhe-premio: Indomenico a Floridia, suo paese natale, il 25 marzo e la regista esattamente due mesi dopo al Teatro Hamlet di Roma in occasione della presentazione di una sua piéce teatrale, "Va' all'Inferno, Dante!"
Una conclusione ce l’ha data Ileana Salvador: “Per riuscire,
per affermarsi all’estero occorre avere talento" e sono ben fiero di avere dato vita a questo
Premio, per onorare quelle valigie italiane riempite di certezze”.
La cerimonia, come si può leggere, risale alla fine di gennaio, ma ho voluto proporla qui per inaugurare questo blog che intendo dedicare interamente agli Italiani che emigrano, che lasciano gli affetti più cari per cercare lavoro all'estero; tuttavia quegli affetti non li abbandoneranno mai e questo spazio si affianca a quei sentimenti per dare ulteriore voce a chi, vivendo in terra straniera, onora il nostro Paese.
La cerimonia, come si può leggere, risale alla fine di gennaio, ma ho voluto proporla qui per inaugurare questo blog che intendo dedicare interamente agli Italiani che emigrano, che lasciano gli affetti più cari per cercare lavoro all'estero; tuttavia quegli affetti non li abbandoneranno mai e questo spazio si affianca a quei sentimenti per dare ulteriore voce a chi, vivendo in terra straniera, onora il nostro Paese.
Nessun commento:
Posta un commento