Non lo
definisco balneare perché il governo di transizione che tenta di varare non è solo “balneare”, serve anche
a coprire dalla pioggia di critiche, per lo più discutibili e comunque ingiuste, che
stanno piovendo sull’Italia.
Tuttavia temo
che la scelta di Carlo Cottarelli sia stata alquanto improvvida perché gli
Italiani non dimenticano la spending
review che preparò cinque anni fa per il governo Letta.
L’economista
cremonese è persona degnissima, anche
professionalmente; ricordo però tre punti di quel dossier: il taglio delle
pensioni ai disabili e di reversibilità oltre all’applicazione di un contributo
di solidarietà per le pensioni di
anzianità superiori ai 3.00 euro lordi mensili.
Se per migliorare
i conti del Paese bastava e basta tagliare le spese non occorre muovere
cattedratici, perché non chiedere a qualsiasi massaia di casa nostra?
Ora, nel
toto-ministri che si appresterebbe a presentare al Presidente della Repubblica,
ci sarebbero nomi davvero illustri, mi domando però per quale scopo. Per
soddisfare i mercati? L’UE o anche “solo” Frau Merkel? Non sono ingenui, sanno perfettamente che non
porteranno a casa alcun provvedimento significativo se non quello di mettere in
vetrina nostre eccellenze, ma se questo
è lo scopo basta fare sapere al mondo che abbiamo migliaia di eccellenze che si
esprimono al meglio all’estero e non fra
i sacri corridoi dei nostri palazzi. Lo sa il mondo intero quello che
moltissimi nostri connazionali emigrati sanno esprimere, sebbene ignorati dal
nostro potere politico.
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