martedì 29 maggio 2018

COTTARELLI e il Governo ombrellone


Non lo definisco balneare perché il governo di transizione che tenta  di varare non è solo “balneare”, serve anche a coprire dalla pioggia di critiche, per lo più discutibili e comunque ingiuste, che stanno piovendo sull’Italia.
Tuttavia temo che la scelta di Carlo Cottarelli sia stata alquanto improvvida perché gli Italiani non dimenticano la spending review che preparò cinque anni fa per il governo Letta.
L’economista cremonese è  persona degnissima, anche professionalmente; ricordo però tre punti di quel dossier: il taglio delle pensioni ai disabili e di reversibilità oltre all’applicazione di un contributo di solidarietà per le pensioni  di anzianità superiori ai 3.00 euro lordi mensili.
Se per migliorare i conti del Paese bastava e basta tagliare le spese non occorre muovere cattedratici, perché non chiedere a qualsiasi massaia di casa nostra?
Ora, nel toto-ministri che si appresterebbe a presentare al Presidente della Repubblica, ci sarebbero nomi davvero illustri, mi domando però per quale scopo. Per soddisfare i mercati? L’UE o anche “solo” Frau Merkel?  Non sono ingenui, sanno perfettamente che non porteranno a casa alcun provvedimento significativo se non quello di mettere in vetrina nostre eccellenze, ma  se questo è lo scopo basta fare sapere al mondo che abbiamo migliaia di eccellenze che si esprimono  al meglio all’estero e non fra i sacri corridoi dei nostri palazzi. Lo sa il mondo intero quello che moltissimi nostri connazionali emigrati sanno esprimere, sebbene ignorati dal nostro potere politico.

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