mercoledì 8 agosto 2018

Ministro MOAVERO MILANESI, che ne sa della nostra Emigrazione?

Ogni tanto qualche dichiarazione di nostri politici delude, quando non irrita.
Il nostro Ministro degli esteri, commemorando quanto accadde alla miniera di Marcinelle dove l'8 agosto 1956 perirono 262 operai di cui 136 italiani, avrebbe dichiarato: "La tragedia di Marcinelle rappresenta prima di tutto la memoria del nostro Paese, del ricordo di tante persone che lasciavano l'Italia per andare a trovare un lavoro fuori" Aggiungeva poi: 
Noi dobbiamo essere fieri di avere costruito un Paese che è riuscito a dare per tante generazioni lavoro in Italia senza più doverlo abbandonare ecc..."
Lasciavano l'Italia?
Lodevole la visita a quella miniera simbolo delle tante tragedie che hanno colpito i nostri lavoratori all'estero ma, Signor Ministro, quell'affermazione è sua o, nella fretta, ne ha affidato la stesura ad altri?
Nel secondo caso imponga loro un veloce aggiornamento sulla realtà dell'Emigrazione italiana; invece, se malauguratamente quelle frasi fossero farina del suo sacco le ricordo che è il nostro Ministro degli esteri, ne tragga le più appropriate conclusioni. Solo per rapidità rammento che sono circa 120.000 (centoventimila), gli Italiani che ogni anno prendono la residenza all'estero dove si recano per lavoro, e il numero aumenta di anno in anno. Si informi con chi al Ministero degli Interni elabora i dati dell'AIRE.
Ciò di cui possiamo andare fieri è l'onore che portano all'Italia i nostri Emigranti: anche se giungono ad alti livelli manageriali restano sempre stranieri nel Paese che li ospita ...e sono  risorse perse dall'Italia.

Uno dei pozzi della miniera di Bois du Cazier, a Marcinelle (foto proprietà riservata)
PARTICOLARMENTE AFFETTUOSO IL PENSIERO DI SERGIO MATTARELLA
Il nostro Presidente della Repubblica, in occasione della Commemorazione del Sacrificio del lavoro italiano nel mondo, ha dichiarato: "Il ricordo della Tragedia di Marcinelle è destinato a richiamare alla memoria di tutti noi il valore delle sofferenze e del coraggio dei migranti in terra straniera alla ricerca di un futuro migliore per le loro famiglie da costruire con il loro lavoro".
Grazie Signor Presidente!

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