venerdì 8 febbraio 2019

Ponte Morandi, ulteriore passerella politica

Dopo sei mesi la tragedia conseguente al crollo del ponte Morandi, a Genova, non manca di essere usata, sfruttata come un'occasione per apparire.
Oggi lo spunto l'ha dato l'avvio della demolizione di quanto è rimasto in piedi; viene logico chiedersi: ma non era meglio presenziare a qualcosa che si costruisce, piuttosto che si distrugge?
Invece, ecco il presidente del consiglio Conte, il ministro Toninelli e i loro attaché; al limite non bastava il solo ministro delle infrastrutture, ed era già superfluo in questa occasione. Accanto a loro, e non me ne si voglia, anche ufficiali di varie Armi. E' ben nota la mia ammirazione per i Corpi militari, resta però l'interrogativo quale ruolo stessero svolgendo in questa fase, peraltro non esaltante: un qualcosa che crolla, che si distrugge. Forse sarà stato dettato dal protocollo.
Per l'amore che si deve a Genova e, soprattutto, ai genovesi, aspettiamoci che un nuovo ponte ricolleghi al più presto il capoluogo ligure alla sua secolare operosità, alla sua realtà.


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