giovedì 13 febbraio 2020

Contratto definitivo per Francesca Colavita

EVVIVA, dopo una precarietà di 6 anni la scienziata virologa Francesca Colavita avrà finalmente, il contratto d'assunzione a tempo indeterminato.
Sono immensamente felice!
Solo che ci voleva un virus, il terribile coronavirus a mettere in evidenza il suo valore, ovviamente unito a quello delle colleghe Maria Rosaria Capobianchi e Concetta Castilletti, presso l'istituto Lazzaro Spallanzani di Roma.
Si è posto rimedio ad una situazione che, riconosciamolo, ci aveva messi alla berlina sulla scena internazionale perché si contano a centinaia i nostri talenti che annualmente partono verso istituti di ricerca all'estero dove possono esprimersi e trovare quel successo che è precluso qui in Italia.
Adesso però non aspettiamo altre epidemie per scoprire che abbiamo scienziati tenuti nell'ombra; magari facciamo rientrare quelli che operano all'estero e investiamo sulla nostra Scienza: un carro che ha cavalli di razza per trottare.
Un piccolo suggerimento a chi usa ed abusa il termine "fuga di cervelli": lasciate perdere, dimenticatelo perché inappropriato almeno due volte:
  1. anche un malvivente in fuga ha un cervello
  2. i nostri emigranti si affermano all'estero perché sono talenti, e ve lo dico per averlo constatato personalmente.
Quelli che scappano sono talenti, ecco perché ce li portano via.

domenica 9 febbraio 2020

Emigrazione, testi che fanno testo

Recenti successi italiani nella ricerca hanno, finalmente, ampliato l'interesse generale sulla Emigrazione italiana fatta non solo di braccia, valenti braccia che hanno contribuito allo sviluppo industriale di mezzo mondo.
Lo stesso annuncio delle due conferenze milanesi Una valigia di speranze ha portato ad incuriosire talune sensibilità. Va detto che ci sono state delle pubblicazioni, talune di alto profilo, che hanno fatto riecheggiare ricordi del nostro flusso emigratorio rivelando ai più quanto sia stata una diaspora.
Tra quelle che ho consultato meritano, a parere mio, maggiore interesse due lavori di altrettante docenti universitarie che stanno dedicando appassionate e meticolose ricerche su questo argomento:

di  Francesca Fauri
Storia economica delle migrazioni
ediz. Il Mulino
233 pagine

di Iside Gjergji
La nuova emigrazione italiana, cause, mete e figure sociali
ed. Ca' Foscari
182 pagine

Personale preferenza? Il saggio della Prof.ssa Fauri, frutto di una personale e approfondita ricerca mentre il libro della Gjergji è principalmente una raccolta di pezzi di altri autori su un tema più specifico che è, appunto, la nuova emigrazione.

Invece, per chiunque volesse conoscere il flusso demografico e migratorio, presenze e nuove residenze in tutti i nostri paesi e città, oltre a mille altri dati, pongo al primo posto il sito Tuttitalia.it che, peraltro, è di facile consultazione.

per comunicarvi col blog scrivere a  gianmaria.italia@gmail.com 



giovedì 6 febbraio 2020

Emigrazione, conferenze a Milano



Si è tenuta ieri sera a Milano, presso la biblioteca civica Gallaratese, la prima delle due conferenze dal titolo Una valigia di speranze ideate e condotte da Gianmaria Italia; la seconda avrà luogo mercoledì 19 febbraio presso la biblioteca Harar in via Albenga 2
Per meglio coinvolgere i presenti l'incontro è stato impostato su  una conversazione durane la quale Italia è stato affiancato da Adriano Tucci che vanta una lunga esperienza lavorativa in Germania.
Storia, numeri e prospettive di questi fenomeno che sta trasformandosi in una diaspora hanno stimolato numerose e puntuali le domante rivolte poi dal pubblico che ha apprezzato l'iniziativa, particolarmente unica nel suo genere, e di particolare attualità.
Nella foto in alto l'introduzione da parte del dott Andrea Mangini, direttore della biblioteca Gallaratese.
Da sinistra: Tucci, Mangini e Italia

martedì 4 febbraio 2020

Gramellini e la scienziata precaria

Se dovessi scrivere una email a Massimo Gramellini ogni volta che intendo esprimergli quanto io apprezzi e condivida i suoi "caffè" penso che bloccherebbe il mittente o mi farebbe grazia di salvare i miei messaggi tra gli spam.
Così ho sempre rinunciato, ma in cuor mio confido che quell'apprezzamento glielo esprimano tanti, tanti altri soprattutto dopo avere letto quanto ha scritto oggi nella sua rubrica Il Caffè che leggo abitualmente sul Corriere: La precaria geniale.
Prende a cuore la curiosa situazione della dottoressa Francesca Colavita, una delle tre magnifiche scienziate dello Spallanzani che hanno isolato il coronavirus.
Per i pochi che ancora non lo sapessero, questa trentenne molisana   è una precaria, per di più lo è da 6 (sei) anni e con uno stipendio annuo di circa 20.000 euro lordi. E già questo se paragoniamo il valore del suo lavoro ad altri...
Francesca è ancora lì allo Spallanzani con un contratto di collaborazione a scadenza e alla fine di ogni anno è tra coloro (tanti) che stan sospesi in attesa che li riconfermino.
Adesso, grazie alla clamorosa scoperta che ci invidia l'intero mondo scientifico, ecco che il ministro Speranza annuncia: "stabilizzeremo 35mila precari", nel senso che, esultiamo, l'assumeranno definitivamente. Certo che c'è precario e precario, ma tenere sei anni sulle spine un ricercatore a cui affidi compiti per la salute pubblica, suvvia...
Che dire? Immagino già che il Presidente Mattarella la inviterà al Quirinale, ma forse non prima di avere tirato le orecchie a chi ha trascurato di valorizzare questo talento.
La  dottoressa Colavita vanta anche esperienze internazionali e  importanti missioni in Liberia e Sierra Leone in occasione del virus Ebola, un curriculum certamente appetibile in università e ospedali americani dove lavorano già molti nostri giovani connazionali. Risorse che perdiamo perché non le sappiamo valorizzare.
Ma chi si è messo ad amministrare il nostro Paese se ne rende conto? Per quanto vedo temo di no, e mi pare grave.
Massimo Gramellini questo non lo scrive perché usa l'intelligente arma dell'ironia che, per chi la capisce, è ancora più penetrante.