martedì 19 gennaio 2021

FERIANA FERRAGUZZI, che grande italiana!

Ero da tre anni nel giornalismo dove mi occupavo di Economia; un amico, papà di una calciatrice del Fiammamonza, mi fece conoscere il Calcio femminile: fu un amore a prima vista e lo seguii, unico giornalista a livello nazionale, per 15 campionati, dal 1983 al 1996/97. Testimoniai il passaggio del movimento dalla Federfemminile (istituzione privata) alla FIGC (1986), feci esperienze umane e professionali straordinarie. Il 27 novembre 1988, dopo la vittoriosa partita (2-0) che la nostra Nazionale aveva disputato contro la Francia allo stadio Mirabello di Reggio Emilia per i quarti di finale degli Europei, l’allenatore Ettore Reccagni mi chiese se, nel rientrare a Milano, potevo accompagnare Feriana Ferraguzzi all’aeroporto di Linate: un privilegio! Ricordo però che non le fui di grande compagnia perché avevo un terribile torcicollo, guardavo solo davanti a me, il parabrezza e basta, ma lei, con signorilità, ancora adesso mi è grata per quel passaggio. (nella foto pre gara è la prima in piedi a sinistra)
Feriana, umbra di Perugia, a vent'anni aveva già vinto uno scudetto con la Lazio, replicandolo l’anno dopo quando accettò, prima calciatrice italiana, l’ingaggio dello Standard Fémina Liége, la maggiore società belga. A Liegi ha proseguito come calciatrice fino al 1999 rimanendo poi come allenatrice; con il ruolo di direttore tecnico prosegue tuttora la sua straordinaria carriera. Malgrado il trasferimento, questa straordinaria mezz’ala di punta continuò a rispondere alle convocazioni della nostra Nazionale apportando quelle significative e utili esperienze acquisite sulla scena internazionale. Lasciò la maglia azzurra dopo la finale degli Europei 1993, dove venne premiata quale miglior giocatrice del torneo. Anche l’ASI ha voluto assegnarle il proprio riconoscimento, il Premio Italiani nel mondo con questa dedica che mi dettò il cuore: “A Feriana Ferraguzzi, calciatrice azzurra di grande talento, è emigrata in Belgio raccogliendo massimi apprezzamenti per la sua alta professionalità, sia come atleta che commissario tecnico, facendo onore all’Italia” La cerimonia era programmata il 14 dicembre 2019, a Roma; non potè raggiungerci, ma mi chiese di consegnare la targa a sua sorella, la Signora Tiziana (foto).
Ho contattato Feriana in Belgio, dove vive, per questa intervista e mi venne spontaneo associare quel Paese ai nostri emigranti che a migliaia lavorarono nelle sue miniere di carbone, e non poté mancare un ricordo della tragedia di Marcinelle, alle porte di Charleroi. Mi rispose: “Il mio è un buongiorno dal Belgio imbiancato di neve; sì, aggiunse con mestizia, Marcinelle sta nel cuore di tutti gli italiani del Belgio”. = Come è la vita personale e professionale malgrado il coronavirus? “La vita va di pari passo con quella professionale, siamo costrette a fare i test covid tutte le settimane per poter giocare, da quel punto di vista siamo privilegiate… Le regole sono strette, ma non ci dobbiamo scordare che c’è gente che muore tutti i giorni”.= Da quando ci siamo visti si sono realizzati alcuni suoi progetti, dei sogni? “Purtroppo molte cose che mi ero prefissate di fare sono ferme per il Covid, ma comunque sempre progetti professionali. Per i sogni non c’è spazio, l’importante è che la famiglia stia bene” = Come è la situazione della comunità italiana in Belgio? “Sono tutti molto solidali con le persone in difficoltà, organizzano raccolte fondi, inviano messaggi di incoraggiamento sui social, il cuore italiano si vede” = Cosa ha rappresentato per lei il nostro premio, ha avuto dei riscontri nell’ ambiente che frequenta? “Una grande emozione questo riconoscimento alla carriera, ha ricompensato quello che ho fatto e quello che ho rappresentato in Italia e all’estero. Poi il premio è anche una ricompensa per la mia famiglia per avere sopportato le mie assenze. Nell’ambito lavorativo ho ricevuto molte gratificazioni, molte telefonate di amici italiani che hanno seguito il percorso della mia carriera”. = Vuole concludere con delle riflessioni? “Viviamo in un mondo che, purtroppo, ahimè va allo sfascio. La pandemia ha prodotto effetti catastrofici sul reddito delle famiglie; per non parlare delle catastrofi naturali che abbiamo visto in questi ultimi anni… Spero che tutto questo ci apra gli occhi, ci riporti ad essere più umani ed apprezzare di più le piccole cose, quelle semplici che, forse, ci siamo dimenticati… Quando viene da queste parti cerchiamo di vederci” = Promesso. = (nella foto in alto, gentilmente concessa dalla protagonista, ecco Feriana Ferraguzzi in azione contro la Danimarca, Europei 1991) Foto non riproducibili senza autorizzazione

Nessun commento:

Posta un commento