giovedì 6 aprile 2017

Lezione da una nostra giovane emigrante

Rispolvero un brano di una relazione che una giovane Italiana che, emigrata da appena un anno in un Paese dell'UE, mi inviò in occasione del convegno "Una valigia di speranze" che organizzai in Valle Camonica.   
E' parte di un'intervista di cui ho concesso la riproduzione a Teleinsubria
                      

"La sera un orecchio all’Italia non può tuttavia mancare, e così ecco la televisione accesa su uno dei quattro canali che si ricevono qui.  Talvolta raccolgo qualche amaro commento:  
   “Come non vorrei essere italiano”. 
No, io sono italiana, convintamente italiana come migliaia di altri miei connazionali che sono stati ricevuti in un paese straniero, vagliati da stranieri, ma gratificati anche da stranieri per quello che sanno fare. Permettetemi di dire che i giovani emigranti italiani sono la coscienza del Paese, quella che non teme di dire che ci sarebbe molto da fare per migliorarlo. Faccio parte di quella schiera che può vantare un forte credito dall’Italia, quel Paese in cui ha creduto e a cui ha dato o cercato di dare, non ponendosi come obbiettivo di fare il portaborse. Abbiamo portato invece una valigia colma di speranze e, giorno dopo giorno, la riempiamo di certezze" 

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