venerdì 31 luglio 2020

Salvini sotto processo, forse un boomerang

L'accanimento politico espresso ieri dai 149 voti, con cui il Senato ha autorizzato il processare Matteo Salvini per la questione Open Arms imputato di "sequestro di persona plurimo e rifiuto d'atti d'ufficio",  sta facendo esultare soprattutto i fiancheggiatori di quella ong e tutti coloro che si ritengono "umanitari" ...tout court.
La spiegazione è semplice: mandarlo sotto processo per un'accusa che riguarda l'esercizio della sua funzione crea un serio precedente, oltretutto Salvini operò come ministro del nostro governo (presidente Giuseppe Conte) a tutela di interessi nazionali. E chi non è animato da un preconcetto livore politico vada a rileggersi le cronache di quei giorni in cui la nave, dopo avere effettuato i salvataggi (zone Libia e Malta), preferì puntare sulle coste italiane di Lampedusa ignorando la disponibilità del primo ministro spagnolo Pedro Sanchez che aveva attivato il porto di Algeciras. Inoltre la Spagna aveva già diffidato la Open Arms ad effettuare i soccorsi in mare perché quel compito è deputato alla Capitaneria di porto.
Perché allora la scelta dell'Italia? Solo ideologica e strumentale.
Aggiungo due particolari  di non poco conto:
- la risoluzione del Consiglio d'Europa n° 1821 del 28.6.2011, richiamandosi alla Convenzione SAR (Search And Rescue), stabilisce "luogo sicuro" quello dove viene garantita la protezione fisica delle persone "adottando le disposizioni necessarie affinché lo sbarco abbia luogo nel più breve tempo ragionevolmente possibile". Ripeto: perché allora prendere la rotta verso l'Italia?
- dove era la dichiarata emergenza sanitaria quando i medici, dopo avere visitato i primi sbarcati, ne riscontrarono uno solo malato, peraltro affetto da otite?
Orsù, un poco di senso della Nazione.
Sarebbe ora che l'Italia rifletta sulla decisione del Senato (149 a 141) perché basta guardarsi attorno per capire dove alloggia la tanto declamata "accoglienza umanitaria" sbandierata più da certi partiti e loro clientes che dall'opinione pubblica.
Abbiamo un governo così prono alle direttive UE che fa passerella con la demagogia dell'accoglienza, però grava di IMU le case degli emigrati italiani.
Inqualificabile!




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