sabato 22 agosto 2020

New Orleans si scusa per crimini subiti da nostri emigranti nel 1891

Riconosciamo che la Storia patria non abbonda tra le fila dei nostri governanti; diviene però doverosa quando si parla di migrazione a senso unico ignorando che questa non è solo in entrata e l'Italia ne è stata e purtroppo lo è tuttora, una protagonista.  

L'Italia che emigrò negli USA non è solo quella delle fin troppo esaltate pagine che hanno interessato alcune decine di malviventi che dovevano difendere le loro attività dalla concorrenza, altrettanto criminosa, di bande irlandesi, greche e russe della criminalità. Basta leggere i numerosi articoli e i convegni che ho dedicato ai nostri emigranti per avere un quadro, seppur limitato, di quanto bene abbiano fatto gli Italiani all'estero e io vado fiero di avere parenti che sono emigrati negli Stati Uniti, esattamente nel Connecticut, dove si sono comportati magnificamente, altrettanto magnificamente si sono inseriti nella società e hanno formato famiglie che hanno saputo farsi stimare.

Quindi, ogni raffronto meschino, spesso usato da opinion maker di infimo spessore,  per fare confronti tra gli attuali flussi migratori verso l'Italia è solo oltraggioso.

New Orleans, l'assalto alla prigione per aggredire gli italiani 

In altro post ho descritto il linciaggio subito da nostri lavoratori in Francia nel 1893, ma grazie al suggerimento di un caro Amico, ripropongo quanto avvenne nel 1891 a New Orleans. Il 13 marzo 11 Italiani furono uccisi da una folla inferocita perché ritenuti gli assassini del capo della polizia David Hennessy.

Per quel delitto i sospetti furono subito indirizzati sulla folta comunità italiana e furono centinaia gli arrestati, ma dopo varie indagini il tutto si ridusse ad imputare solo tre indiziati e, nel processo che ne seguì, il verdetto di colpevolezza non fu unanime.

Una folla di circa tremila persone non accettò il rilascio di tutti quei nostri immigrati e, inferocita, iniziò una caccia all'uomo e assalì la prigione. Un odio cieco e ingiustificato che portò all'uccisione per armi da fuoco di nove nostri connazionali mentre due furono impiccati. Una pagina efferata che macchia la Storia degli Stati Uniti.

Siccome il tempo è galantuomo, e spero lo sia sempre, ecco che dopo oltre un secolo l'amministrazione comunale di New Orleans, attraverso il suo sindaco, la signora LaToya Cantell (peraltro di origine siciliana) ha chiesto scusa e giustizia per quell'efferato atto criminoso ai danni della nostra comunità.

L'Italia tutta deve evidenziare questo nobile gesto e ricordarsi con affettuoso rispetto del valore degli Italiani nel mondo dove sono andati per lavorare onestamente e contribuire alla crescita del paese che li ha ospitati.


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