La presenza italiana era ben rappresentata e sarà argomento di un altro mio post; qui voglio invece soffermarmi su un elemento di Cultura che ho avuto modo di conoscere ed apprezzare: il libro Guanti bianchi, esposto presso lo stand della Dante Alighieri, e scritto da Giovanna Pandolfelli.
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Guanti bianchi è una raccolta di racconti scritti da una penna sensibile e attenta che, focalizzandosi sul tema del bilinguismo, ci conduce nelle esistenze di personaggi diversi eppure simili: uomini, donne e bambini che in comune hanno una non-appartenenza, o meglio una duplice appartenenza, un bi-culturalismo alle volte doloroso, che li vede spettatori di conflitti tra culture, tra origine e divenire, tra progresso e tradizione, tra il prima e il dopo. Che siano persone in viaggio, emigranti che vivono al crocevia di una fusione tra culture, che siano sordi o dislessici, i protagonisti di questi racconti cercano un modo per stare in equilibrio nel mondo, per essere compresi e per comunicare, per potenziare l’espressione di sé nell’ambiente che li circonda, senza il peso di sentirsi narratori solitari.
Solo chi vive l’emigrazione può cogliere il senso del bilinguismo e l’autrice, Giovanna Pandolfelli (nella foto), lo esprime grazie alla sua profonda base culturale e l’impegno di presidente della società Dante Alighieri Luxembourg, da sempre messaggera di Italianità
Guanti bianchi - 128 pagine pubblicato nel 2016 da Edizioni DrawUp
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