sabato 18 marzo 2017

"Soldata in ostaggio", l'italiano di Repubblica

Quella corretta declinazione al femminile adottata oggi da Repubblica, sia nel titolo che nell'articolo, è la dimostrazione che quando un/una giornalista di penna dedica la massima attenzione a ciò che scrive ..."fa testo"; d'altronde Anais Ginori è una giornalista figlia d'arte.
Da tempo vado sostenendo che soldato, essendo il sostantivo del verbo assoldare, al femminile non può che essere soldata; per cui, visto il dilagare di "soldatessa" (mamma quant'è brutto) è da applaudire la controtendenza del quotidiano diretto da Mario Calabresi* e auspico che altri seguano le sue orme. 

p.s. sarà pura coincidenza, ma proprio ieri sono passato in via Cherubini dove, nel 1972, venne ucciso suo papà Luigi

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