lunedì 31 dicembre 2018

Indimenticabile MIRKO TREMAGLIA

Mirko  TREMAGLIA (foto da La Voce di New York)

L'apporto di Mirko Tremaglia al valore dell'Italianità nel mondo e, ancor di più, alla possibilità che i nostri Emigranti potessero votare, deve restare tangibile. Quel suo sogno si realizzò nel 2001.
Giusto 50 anni fa fondava i CTIM,  Comitati Tricolore Italiani nel mondo, ma il 30 dicembre 2011 ci lasciava dopo aver creduto fino in fondo, e con ammirevole coerenza, nelle proprie idee.
A lui l'affettuoso tributo di riconoscenza degli Italiani all'estero ...e non solo.
Si inchinino le bandiere e si alzino fieramente i nostri cuori.

martedì 25 dicembre 2018

Giorgio Garofalo e Salvatore Perri premiati dall'ASI

In soli tre anni il Premio ASI Italiani nel mondo si sta rivelando una piacevole quanto lusinghiera consuetudine, vale a dire dare un riconoscimento di portata nazionale ma dai riflessi internazionali.
Domenica 16 dicembre, a Chianciano Terme il Senatore Claudio Barbaro, presidente nazionale di Associazioni Sportive Sociali Italiane (acronimo ASI) ha premiato due nostri emigranti che si stanno facendo apprezzare, peraltro ad alto livello, all'estero; nello specifico Giorgio GAROFALO nell'Ontario (Canada) e Salvatore PERRI in Francia.
Giorgio Garofalo e  sotto la sua targa
Il Sen. Claudio Barbaro, Fabio Caiazzo e Gianmaria Italia ideatore del premio
Il primo, già due volte campione italiano di Taekwondo e con pregevoli piazzamenti anche negli USA, da alcuni anni è uno stimato geologo che collabora nell'Ontario con una delle massime multinazionali del settore. Rientrerà brevemente in Italia nelle prossime settimane, nel frattempo la targa è stata ritirata da Fabio Caiazzo che l'ha avuto allievo per dieci anni.
Al secondo avevo dedicato un post il 31 agosto; i suoi Genitori, che vivono a Trieste, hanno appreso con gioia e commozione la notizia e, mentre a Salvatore consegnerò personalmente la targa-premio in occasione di un prossimo viaggio in Francia, per loro è pronta una pergamena che riporta le motivazioni della proclamazione ufficiale. A Chianciano il premio è stato ritirato dal calabrese Tino Scopelliti, vicepresidente ASI
il Mo. Salvatore Perri mentre dirige

Il Sen. Claudiio Barbaro consegna la targa  di Perri a Tino Scopelliti
Salgono così a 10 i premiati in ogni angolo del mondo a cui vanno le congratulazioni di quella parte d'Italia che stima il loro apporto all'immagine positiva dell'Italia all'estero:
ANDREA GALBIATI, New York
MARIA  SARTORI PLEBANI, Lussemburgo
BRUNO RONCARATI, Londra
ILEANA SALVADOR, Stoccolma
LUIGI "Geno" AURIEMMA, Hartford, Conn. (Usa)
LUISELLA SUBERNI PICCOLI, Lussemburgo
GAETANO INDOMENICO, Hartford, Conn. (Usa)
FONDAZIONE MIGRANTES, Roma
GIORGIO GAROFALO, Vaughan, Ontario (Canada)
SALVATORE PERRI, Metz (Francia)


giovedì 20 dicembre 2018

La pubblicità celebra la nostra emigrazione

Non si può tacere che, fatta eccezione per singole lodevoli iniziative di pochi parlamentari, negli ultimi dieci anni la politica italiana non è stata certo benevola con i nostri Emigranti; basti ricordare i famigerati d.l. 201/2011 (governo Monti) e  47/2014 (governo Renzi) che portarono il gravame dell'IMU come "altri fabbricati", quindi con l'aliquota massima, anche sugli immobili (sebbene vuoti e sfitti) lasciati in patria dagli iscritti all'AIRE. I Comuni potevano così fare cassa anche mettendo mano nelle tasche degli Emigranti.
No, l'Emigrazione italiana non ha trovato benevole ospitalità negli o.d.g  dei nostri ultimi governi.
A riequilibrare l'attenzione verso i nostri connazionali all'estero vedo, e apprezzo, iniziative della comunicazione commerciale. 
Questa, infatti, si è recentemente dedicata alla nostra emigrazione giovanile con campagne pubblicitarie alquanto mirate commissionate da tre grandi aziende mediante spot che da alcune settimane compaiono sui nostri schermi televisivi.
Toccante, direi commuovente, quello di una nota azienda di dolciumi. E' ambientato in una New York natalizia dove una ragazza italiana rincasa su un taxi, un caratteristico yellow cab, guardando immagini di famiglia sul suo smartphone. 
frame dello spot Sperlari dal sito  www.engage.it 
Arrivata, trova sui gradini alcuni torroncini Sperlari, passo dopo passo sono sempre più frequenti, quasi come i fiabeschi sassolini di Pollicino; apre l'uscio dell'appartamento e trova ad accoglierla...
Peraltro, va sottolineato che l'interpretazione è maiuscola.
Lo stesso tema scelto dall'azienda cremonese, vale a dire i nostri giovani che vivono lontano da casa, è quello del ragazzo che, sotto l'ombrello, tranquillizza i suoi: "sì mamma, mangio", scelto dalla McDonald's.   
Merito di entrambe le campagne l'agenzia Leo Burnett (Romeo Repetto è l'amministratore delegato della sede italiana) che si avvale della direzione creativa di Alessandro Antonini. Non conosco invece quella a cui si è affidata la Conad per il suo spot dove i famigliari riempiono di alimentari la valigia del figlio che sta partendo. Verosimilmente verso un'altra città italiana più che estera; tuttavia è un ragazzo che lascia la casa, gli affetti più cari per mettersi in gioco. Il messaggio è inequivocabile: "ai nostri ragazzi che vanno lontano".
Ecco, in quella valigia, oltre a tante speranze, anche il nutrimento fisico e  morale datogli dai  prodotti della sua terra.
Sono comunicazioni di estrema attualità che toccano i cuori di molte migliaia di nostre famiglie  che vedono partire i loro giovani figli, magari per l'estero; allora è bene ricordare che il il 22,2% dei 5.114.469 emigrati italiani ha un'età compresa tra i 18 e i 34 anni.
Buon Natale cari ragazzi, sappiamo che farete onore al vostro Paese.

Lo spot Sperlari è visibile anche nel sito Engage:
https://www.engage.it/campagne/sperlari-torna-tv-lo-spot-firmato-leo-burnett/168451#77CiIq4Dw5qfHerJ.97

giovedì 13 dicembre 2018

Calabrese il giornalista Antonio Megalizzi

Antonio Megalizzi (foto da internet) 

Tra le molte imprecisioni, quando non sono gravi errori, che ci propina sovente la stampa troviamo "origine trentina" di Antonio Megalizzi, mentre nessuna menzione che sia invece calabrese.
Mi sovviene questa puntualizzazione alla vigilia della proclamazione di un musicista calabrese, cosentino più precisamente, quale vincitore del Premio ASI Italiani nel mondo.
Lo sfortunato giornalista, al quale tutta Italia volge un affettuoso augurio di riprendersi dalla grave ferita per la strage terroristica a Strasburgo, è calabrese a tutti gli effetti, ma non ne parla nessuno della grande informazione ...e dire che basterebbe cercare in internet: dove troviamo principalmente i Megalizzi? Nella provincia reggina.
Certo, aveva pochi mesi quando la sua famiglia lasciò la sua terra per trasferirsi, emigrare al Nord, a Trento, ma questa si chiama  residenza non origine e l'entusiasmo, la voglia di fare, di affermarsi, di Megalizzi, ammettiamolo, è tipicamente meridionale.

Pazienza, l'importante è che torni a sorridere tra noi; auguri di vero cuore Antonio

14 dicembre
Sebbene la comunicazione ufficiale sia stata diramata ieri pomeriggio, gli organi di stampa l'hanno resa pubblica solo oggi, ma poco importa: 
ANTONIO non ce l'ha fatta, vittima di quanto di peggio questa epoca ci sta propinando
Si è spenta la sua vita ma ci resterà il suo sorriso, la sua voglia e capacità di fare il giornalista, la sua professionalità.

Addio caro Ragazzo Italiano

martedì 20 novembre 2018

25 novembre NO ALLA VIOLENZA SULLE DONNE !

Il 25 novembre sarà la Giornata Mondiale contro la Violenza sulle Donne.
L'auspicio è che questo intendimento non si fermi a quella domenica ma rappresenti una esplicita buona condotta fatta di rapporti reciprocamente costruttivi...sempre.
Nel Granducato del Lussemburgo la Libreria italiana ha organizzato questa lodevole iniziativa 

sabato 10 novembre 2018

Il saluto di MATTARELLA ai Consoli italiani

“L’Italia ha sperimentato nei secoli, in tante parti del suo territorio, la necessità dell’emigrazione, un fenomeno sovente doloroso, che ne ha marcato la storia e il percorso di sviluppo, talvolta contribuendo ad arricchire l’apertura della nostra società e la nostra stessa identità nazionale.”
Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha così introdotto il suo saluto ai partecipanti alla Conferenza dei Consoli italiani nel mondo tenutosi a Roma alla fine di ottobre.
    

Durante il cordiale incontro il Capo dello Stato ha così definito i nostri Emigrati: “Un eccezionale capitale umano – costituito da comunità italiane antiche e recenti, da presenze numericamente rilevanti o esigue – che rappresenta una realtà unica di promozione del nostro sistema Paese, nelle sue più diverse articolazioni.
Rappresentate le Istituzioni dello Stato, in comunità spesso lontane e remote, ma sempre attente alla propria identità, sempre attente a mantenere il contatto con il Paese d’origine, e con capacità di integrazione e di proposta nelle diverse società in cui operano.
Occorre fare i conti con il presente e con le domande emergenti dai richiamati nuovi fenomeni di emigrazione dall’Italia, che alcuni preferiscono definire con l’espressione “nuova mobilità”.
(nelle foto del Quirinale il Presidente Mattarella, accompagnato dal ministro Moavero Milanesi, saluta i Consoli )

venerdì 26 ottobre 2018

Emigrazione italiana? Ormai 5.114.469 gli Italiani all'estero

Dai 4.973.942 del 1° gennaio 2017 ai 5.114.469 di un anno dopo; sono gli Italiani residenti all’estero, vale a dire l’8,5% dei 60.500.000 residenti nel nostro Paese. Le 140.527 unità in più (un aumento del 2,7%) includono formalizzazioni della propria residenza all'estero mentre 128.193 sono risultanti da espatrio, da partenze dall'Italia; una crescita del 3,3%
Rappresentano quella costante e crescente emigrazione che sta impoverendo l’Italia (+6,3% negli ultimi tre anni). Da dove provengono? Principalmente dalla Lombardia (21.980), 12.912 dall'Emilia Romagna, 11.132 dal Veneto, 10.649 dalla Sicilia e 8.816 dalla Puglia. 
Dove vanno? Germania, Regno Unito (comunque in calo) e Francia restano le mete preferite; l’Argentina mantiene la vetta della classifica generale (819.899 registrazioni), ma la seguono Germania (743.799) e Svizzera (614.545).

Una curiosità fra le destinazioni: l’America Latina tiene posizioni rilevanti (14,7%), ma con una doverosa precisazione: in Argentina e in Brasile (dove si contano 415.933 italiani nell’AIRE), si assiste alla frequente richiesta di riconoscimento della cittadinanza italiana per discendenza (jure sanguinis), da parte di figli e nipoti dei milioni di nostri connazionali che emigrarono fino a 50-60 anni fa.

Claudio Barbaro, presidente dell'ASI, premia Delfina Licata e la campionessa di marcia Ileana Salvadot
Questo quanto riferisce la Fondazione Migrantes nella XIII edizione del Rapporto Italiani nel mondo pregevolmente curata da Delfina Licata; da 107 province italiane verso 193 diverse mete nel mondo, soprattutto in Europa (70%) e America (22,2%) scelte da queste “valigie piene di speranze” dove, oltre ai giovani (37,4%) ecco i trentenni (25%), ma anche gli over 50 (+20,7%). Treni e aerei che raccolgono giovani laureati e tantissimi “in età” che cercano all’estero una soluzione a condizioni di disagio o disoccupazione.
Esprimono quella “fuga di talenti” che impoverisce l’Italia, quell’Italia dove chiudono migliaia di piccole e medie aziende e non si individua alcun percorso alternativo se non attingere a quel reddito di cittadinanza che somiglia sempre più ad una cambiale elettorale.
Eppure è proprio quel Meridione d’Italia, con un tasso di disoccupazione giovanile tra il 20 ed il 22%, che alza orgogliosamente la testa e coraggiosamente lascia i propri cari, gli amici, il paese per mettersi alla prova all’estero dove rappresenta il 49,5% con 2.533,036 unità. Con loro gli Italiani del Settentrione con il 34,9% (1.783.492 emigrati) e il Centro con il 15,6% (797.941).
Accanto a questa folla di giovani di oggi e di ieri anche gli ultrasessantenni che espatriano per ricongiungersi a figli e nipoti che hanno fatto di un altro Paese la loro Patria.

A chi il dovere di una risposta?
Nelle foto alcuni degli Italiani, divenuti illustri emigranti, a cui l'ASI (Associazioni Sportive e Sociali Italiane) ha conferito il Premio Italiani nel Mondo.

Geno Auriemma, allenatore di basket della Nazionale femmin.USA 
L'alpino Bruno Roncarati e il campione di kick boxing Andrea Galbiati


venerdì 31 agosto 2018

SALVATORE PERRI, un artista musicale completo



“Se le persone praticassero di più la musica, l’Arte in genere, la società sarebbe migliore perché le si  amplia il modo di vedere. Meno male che c’è la musica in questo mondo”.
Lo afferma Salvatore Perri, un artista musicale di origine calabrese tra i più completi, è infatti laureato in oboe e pianoforte e suona magnificamente anche il corno inglese.
Nato nel marzo 1987 a San Giovanni in Fiore (Cosenza) a sette anni Salvatore si trasferisce con la famiglia a Trieste e nel 2004 segue la sua passione andando a Vienna con l’Erasmus per studi nel campo musicale. Si appassiona subito all’oboe e suona al concerto di Capodanno dell’Università
Nel giugno 2006 consegue la laurea musicale in oboe e due anni dopo quello in pianoforte, strumenti che lo accompagneranno in applauditi concerti in Italia, Spagna, Austria, ma soprattutto Francia e Germania.
Frequenta corsi anche presso l'Accademia di Budapest,  la Hochschule di Detmold (Germania) e l’università di Augsburg, a dimostrazione di essere un qualificato rappresentante della melomania nella sua migliore accezione;
Dal 2015 la Francia diviene la sua nuova patria, ma anche il carrefour da dove esprimere tutte le sue capacità. Dal settembre 2017 è direttore del Choeur l’Allegrette di Thionville (44 elementi) alquanto noto nell’Est della Francia. E' proprio a Thionville, prima di una sua seduta di prove con il Choeur, che faccio la conoscenza di questa "interpretazione vivente della Musica" che, come se non bastasse, è anche tenore; si sta affinando al canto lirico presso il Conservatorio Nazionale di Strasburgo nella classe della prof Silvana Torto, un’abruzzese.
Perri ci tiene a precisarmene l’origine perché vuole esaltare le radici italiane di artisti che, come lui, si sono affermati all’estero.


Nell'ammirevole continua ricerca di miglioramenti Salvatore Perri frequenta i conservatori di Metz e Strasburgo per perfezionarsi in direzione d’orchestra. Nella capitale alsaziana Perri ha poi in programma di fare parte della classe diretta dal prestigioso maestro Theodor Guschlbauer.


Sta anche partecipando al progetto Demos sostenuto dalla Philarmonie di Parigi per avvicinare il mondo artistico al sociale coinvolgendo bambini di quartieri disagiati: sono già state allestite 33 orchestre in tutta la Francia e Perri, che oltretutto ha il dono della giovialità, della simpatia, fa parte del qualificato staff di insegnanti e dei direttori di coro.
Ricorda con ammirazione quando, dal 2010 al 2013, frequentò l’Accademia musicale S.Cecilia di Roma conseguendo l’idoneità a 2°  oboe; esperienze umane e professionali notevoli che tuttavia gli portano un velo di mestizia: "l’Italia forma grandemente, ma cosa è il dopo per il musicista, l’artista? Al contrario la Germania vanta teatri anche in piccoli centri di 15mila abitanti, c’è vitalità, turn over, la possibilità di esprimersi".
Nel cuore dell’Europa la fama di Salvatore Perri va crescendo mentre l’Italia lo ignora; un’altra risorsa che il nostro Paese sta perdendo, forse.

--- cliccare sulle foto per ingrandirle

Il Mo. Salvatore Perri è un autorevole candidato alla terza edizione del "Premio ASI Italiani nel mondo"


(© copyright gianmaria italia)


venerdì 17 agosto 2018

Nel ricordo delle vittime di Aigues Mortes

Aigues-Mortes é una località tra Marsiglia e Montpellier, il cui nome ce la presenta subito: malsana dove si rischiava la malaria.
 A ridosso di un'immensa laguna ci sono le saline del Peccais, un'attrazione turistica, c'è anche un trenino per visitarle.
Nel 1800 erano gestite dalla Compagnie des Salins du Midi che offriva un lavoro stagionale di poche settimane, ma che era redditizio per l'alta produttività. Un duro lavoro a cottimo per il quale la manodopera locale non era sufficiente, per cui si reclutavano robuste braccia anche in Italia; sul finire del secolo  arrivarono circa 600 operai, prevalentemente da Piemonte e Toscana.
Tra il 16 e il 17 agosto 1893 vi si perpetrò una strage di  italiani ad opera di francesi.
Questi, inferociti perché aizzati da una notizia errata secondo la quale, durante una rissa, gli italiani avevano ucciso dei francesi, si diedero ad una vera e propria caccia all'italiano. Ci furono alcuni lodevoli tentativi di proteggerli, ma la furia cieca fu terribile: per quel linciaggio almeno una dozzina di nostri connazionali persero la vita e circa 150 furono feriti.
Il grave episodio ebbe ripercussioni anche in Italia dove molti reagirono assaltando rappresentanze transalpine.
Il ricordare oggi quel triste episodio serva anche quale monito verso chi, con troppa disinvoltura, esalta, aizza il popolo.

mercoledì 8 agosto 2018

Ministro MOAVERO MILANESI, che ne sa della nostra Emigrazione?

Ogni tanto qualche dichiarazione di nostri politici delude, quando non irrita.
Il nostro Ministro degli esteri, commemorando quanto accadde alla miniera di Marcinelle dove l'8 agosto 1956 perirono 262 operai di cui 136 italiani, avrebbe dichiarato: "La tragedia di Marcinelle rappresenta prima di tutto la memoria del nostro Paese, del ricordo di tante persone che lasciavano l'Italia per andare a trovare un lavoro fuori" Aggiungeva poi: 
Noi dobbiamo essere fieri di avere costruito un Paese che è riuscito a dare per tante generazioni lavoro in Italia senza più doverlo abbandonare ecc..."
Lasciavano l'Italia?
Lodevole la visita a quella miniera simbolo delle tante tragedie che hanno colpito i nostri lavoratori all'estero ma, Signor Ministro, quell'affermazione è sua o, nella fretta, ne ha affidato la stesura ad altri?
Nel secondo caso imponga loro un veloce aggiornamento sulla realtà dell'Emigrazione italiana; invece, se malauguratamente quelle frasi fossero farina del suo sacco le ricordo che è il nostro Ministro degli esteri, ne tragga le più appropriate conclusioni. Solo per rapidità rammento che sono circa 120.000 (centoventimila), gli Italiani che ogni anno prendono la residenza all'estero dove si recano per lavoro, e il numero aumenta di anno in anno. Si informi con chi al Ministero degli Interni elabora i dati dell'AIRE.
Ciò di cui possiamo andare fieri è l'onore che portano all'Italia i nostri Emigranti: anche se giungono ad alti livelli manageriali restano sempre stranieri nel Paese che li ospita ...e sono  risorse perse dall'Italia.

Uno dei pozzi della miniera di Bois du Cazier, a Marcinelle (foto proprietà riservata)
PARTICOLARMENTE AFFETTUOSO IL PENSIERO DI SERGIO MATTARELLA
Il nostro Presidente della Repubblica, in occasione della Commemorazione del Sacrificio del lavoro italiano nel mondo, ha dichiarato: "Il ricordo della Tragedia di Marcinelle è destinato a richiamare alla memoria di tutti noi il valore delle sofferenze e del coraggio dei migranti in terra straniera alla ricerca di un futuro migliore per le loro famiglie da costruire con il loro lavoro".
Grazie Signor Presidente!

sabato 4 agosto 2018

Altri successi per LUISELLA SUBERNI PICCOLI


Mi scuso con i visitatori di questo sito se pubblico solo ora un paio di eventi che hanno avuto per protagonista la regista teatrale LUISELLA SUBERNI PICCOLI
Anche se datata, la notizia vuole celebrare altri importanti e lusinghiere tappe della sua benemerita compagna Teatrolingua

Cominciamo con “Tutt’Italia per 20 euro. Percorso semiserio attraverso la cultura italiana” . Si tratta di una divertente passeggiata culturale ideata dalla regista di origini triestine che va dal primo documento della letteratura italiana ai nostri giorni, passando per prosa, poesia, teatro, cinema, pittura e anche cucina; presentata all’ Abbaye de Neumünster (salle Robert Krieps) di Lussemburgo dove ha richiamato 500 spettatori, poi al teatro Miela di Trieste (con il benvenuto ufficiale dell’assessore ai teatri di Trieste e al Comune) e poi di nuovo a Lussemburgo in occasione del World Village, organizzato dal Riff.
La compagnia è stata altresì invitata al festival di Beaufort il 30 settembre e a Madrid il 5-6-7 ottobre in occasione del IV convegno Internazionale della Didattica Teatrale (dove Suberni Piccoli terrà un intervento) e dell’abbinato III Festival Internazionale di Teatro in Lingua Straniera di Madrid.
Finalmente un po’ di pausa? Nient’affatto: sta scrivendo il copione per il 2019 …
Luisella Suberni Piccoli, a sin, accanto a Maria Sartori Plebani: entrambe insignite del Premio ASI Italiani nel mondo


martedì 31 luglio 2018

L'Emigrazione italiana ancora lontana dalle attenzioni dei media

L'Emigrazione italiana, alla faccia dei balbettanti accenni di economisti onnipresenti sul reti tv nazionali e delle ideoligiche dichiarazioni politiche, continua a crescere.
Credo che questa realtà, assolutamente preoccupante, passi come acqua sulle spalle di opinion maker se non per un freddo riferire di numeri.
Ha cercato di farci dedicare un poco di doverosa attenzione la giornalista Flavia Perina (ex direttore responsabile del Secolo d'Italia e condirettore di Adnkronos) durante l'odierna puntata di Rai3 Linea notte.
Una manciata di secondi e poi la conduttrice, nel rigoroso ripetto del palinsesto, ha portato l'attenzone alla vicenda del centinaio di migranti che la nave italiana Asso 28 aveva riportato in Libia.
Nulla da dire sul dovere di cronaca, ma quando su questa vicenda, di cui tutti avevamo solo titoli e qualche accenno, ci si dovesse esprimere con opinioni e giudizi credo che si portava poca acqua all' informazione....
Spazio dunque alla crisi di coscienza che dovrebbe tormentare qualche uomo di governo, con buona pace di chi, oggi all'opposizione, tenne la bocca chiusa quando, solo pochi anni fa, pescherecci italiani erano sequestrati da motovedette tunisine e libiche.
Dove albergava allora il doveroso amor di Patria?

sabato 21 luglio 2018

MARCHIONNE entra nella Storia

Mentre su tutte le prime pagine dei quotidiani si annuncia l'aggravarsi delle condizioni fisiche di Sergio Marchionne, ricoverato in un ospedale di Zurigo,  in qualche articolo traspare una critica al suo operato, primo fra tutti l'aver portato la Fiat lontana dall'Italia.
Non sono di questo avviso; sebbene siamo impossibilitati ad avere una controprova, un vedere quale sarebbe stata la conseguenza se l'azienda torinese avesse perdurato nel suo cammino, mi resta l'idea che non avrebbe avuto un percorso dagli obiettivi netti e ben focalizzati; le mutate condizioni politiche, il peso sempre più crescente di una governance internazionale avrebbero spiazzato la nostra azienda leader che per decenni aveva condizionato scelte di governo, qualunque ne fosse il colore.
Ormai non era più così.
Marchionne le ha fatto varcare il Rubicone atlantico portandola da una seconda fila europea, dietro colossi tedeschi e francesi, alla fusione con Chrysler, alla Casa Bianca; i tempi erano mutati e lui l'aveva capito, aveva fatto intraprendere alla FIAT,  pur cambiandone ragione sociale, un nuovo percorso, le aveva dato una collocazione internazionale di indiscutibile prestigio.
Sì, è vero, non si sarebbe più parlato dell'azienda FIAT, ma dove? Non certo sulle autovetture perché permaneva una gamma, una linea FIAT, un brand incontrovertibile nella mente e nelle scelte degli automobilisti.
Oggi Marchionne lascia tutti gli incarichi di vertice in quel Gruppo dove entrò nel 2004 come A.D. della FIAT per il suo rilancio e la missione di internazionalizzare l'azienda di via Nizza, al Lingotto dopo che nel 1997 aveva lasciato la storica sede di corso Marconi.
Ha contribuito alla nuova immagine del Gruppo inoltre, punto di pregio, gli va riconosciuto quello di essere stato il mentore di John Elkann, nipote di Gianni Agnelli.
Marchionne è stato un top manager che ha servito con alta professionalità la FIAT, non solo, ha fatto crescere i germogli di una grande Famiglia, anche per questo deve entrare nella Storia.
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23-7-2018    Peccato che la FCA non abbia inserito alcun top manager italiano nella galassia delle aziende lasciate da Marchionne; che futuro per la continuità italiana?

martedì 17 luglio 2018

Opportunità di lavoro all'estero

Nel  mondo, anche in posti inimmaginabili, ci sono opportunità di lavoro per nostri connazionali.
Il  sito  https://viviallestero.com/offerte-lavoro/?lcp_page2=1#lcp_instance_2
contiene un interessante settore "Offerte di lavoro".
Ovviamente e comprensibilmente Viviallestero si limita a pubblicarle e non si assume alcuna responsabilità su tali proposte; in ogni caso ...in bocca al lupo!

martedì 3 luglio 2018

Un ORO macchiato da strumentalizzazioni

Il 23 giugno a Tarragona, per la 18a edizione dei Giochi del Mediterraneo, quattro ragazze salivano sul gradino più alto del podio dopo aver vinto la staffetta 4 x 200 di nuoto: erano Stefania Pirozzi, Margherita Panziera, Linda Caponi e Laura Letrari. Un successo maiuscolo italiano che replicava quello ottenuto a Pescara (2009) e Mersin  (2013).
Purtroppo di questa vittoria se ne è parlato pochissimo, un silenzio ingeneroso che si scontra con i titoloni dedicati alla formazione che ha vinto un altro nostro oro, quello della 4 x 400 di atletica. Come mai? Perché in quest’ultima gareggiavano atlete “di colore” e questo aspetto ha soppiantato anche il lodevole risultato sportivo in quanto era una ghiotta  occasione per farne della strumentalizzazione politica: straniere (peraltro non bianche) che vincono per l’Italia.
Quanto siano oggi “straniere” queste ragazze sarebbe opportuno rifletterci:
Raphaela Lukudo  è nata ad Aversa (Caserta) 23 anni fa, corre per il Centro Sportivo Esercito; così come Maria Benedicta Chigbolu,  nata a Roma nel 1989 da madre italiana. 
Ayomide Folorunso, nata nel 1996 in Nigeria, vive a Fidenza dal 2004, è nella squadra del gruppo sportivo Fiamme oro mentre Libania Grenot, di origine cubana e sposata dal 2006 con un italiano,  è primatista italiana nei 200 m, corre per le Fiamme Gialle: tutte atlete con le nostre stellette.
Ma sono di origine cubana anche:  la mezzofondista Yusneysi Santiusti  Caballero, in Italia dal 2007; l’ostacolista Yadosleidy Pedroso, sposata con il suo allenatore Massimo Matrone; il lottatore  Frank Chamizo,  caporal maggiore nell’Esercito, è sposato con un’italiana e il pallavolista Osmany Jouanturena naturalizzato italiano nel 2010.
Con loro, della squadra azzurra che partecipò alle Olimpiadi di Rio (2016)¸ facevano parte anche un’altra decina di atleti nati all’estero, ma nessuno lo sottolineò

domenica 24 giugno 2018

M. Macron, lisez l’histoire, s’il vous plaît

La penosa, drammatica situazione delle migliaia di migranti che ogni giorno tentano di attraversare il Mediterraneo per raggiungere l'Europa ha sempre visto l'Italia prodigarsi senza riserve per portare loro aiuto, soccorrerli, rifocillarli, ospitarli. 
Purtroppo, nel momento in cui si esprimono a chiare lettere intenti rivolti alla tutela del nostro territorio frenando questi sbarchi e chiedendo ad altri una esplicita, concreta collaborazione, ecco che, prima di tutte la Francia, siamo apostrofati in modo inaccettabile.  Da qualunque parte politica si osservi non possiamo, da Italiani, tollerare che il nostro Paese e chi lo rappresenta, sia attaccato e offeso (trovando purtroppo spalla in qualche politico di casa); dopo, tra noi e a porte chiuse, tiriamoci pure quaderni e calamai, ma verso l’esterno, verso chi ci offende dobbiamo fare tutti fronte comune.
Io non sono un esponente politico per cui, da semplice giornalista, uso quell’arma che mi è più congeniale, la penna o la tastiera del computer per ricordare al Presidente della Repubblica Francese che, prima di accusare l’Italia di “cinismo e irresponsabilità” e quant'altro quando abbiamo voluto una più rigorosa e attenta disciplina degli sbarchi sulle nostre coste, riandasse a leggere pagine della Storia di Francia in tema di rapporti con la gente d’Africa. Gli verrebbe ricordata la nazionalità dei soldati che Parigi mandava a combattere sotto la propria bandiera, oppure per come dei francesi aggredirono a sangue lavoratori italiani…
22 agosto 1914, una data che France 24 ha ricordato come “le jour le plus meurtrier de l’histoire de France”, Le monde è più esplicito "Le massacre du 22  août 1914".
Eravamo alle prime settimane dall'inizio della Grande Guerra e in Belgio, tra Neufchateau e Rossignol, si svolse la Bataille  des frontières. La Francia mandò all’attacco gli algerini della 3a divisione fanteria coloniale, comunemente chiamati marsouins, comandati dal generale Raffenel. Correndo per decine, centinaia di metri con la baionetta innestata trovarono la morte 27.000 uomini, combattevano sotto la bandiera di Francia in una terra alquanto lontana dalla loro. Monsieur Macron, io sono andato a rendere omaggio a quei caduti francesi, e Lei?
Maggio 1944 - Combattevano come truppe francesi anche i goumier marocchini nella Campagna d’Italia del 1944; dove guardavano i generali francesi mentre i loro soldati si macchiavano di efferate violenze sulla nostra inerme popolazione civile nel Basso Lazio?
Agosto 1893 - Mi associo alla retorica definizione “l’amico popolo transalpino”, ma quanto amico ci fu nell’estate del 1893 quando centinaia di francesi si avventarono sui lavoratori italiani impegnati nelle saline di Aigues-Mortes, nella Camargue? In quel linciaggio perirono una ventina di nostri connazionali e almeno 150 furono feriti.

Monsieur Macron,  étudions l’histoire, svp …e saremo davvero amici, perché la Storia può insegnarci il presente, merci.                                           Gianmaria Italia
ROSSIGNOL, l'ingresso al cimitero di guerra (copyright, riproduzione riservata)




martedì 29 maggio 2018

COTTARELLI e il Governo ombrellone


Non lo definisco balneare perché il governo di transizione che tenta  di varare non è solo “balneare”, serve anche a coprire dalla pioggia di critiche, per lo più discutibili e comunque ingiuste, che stanno piovendo sull’Italia.
Tuttavia temo che la scelta di Carlo Cottarelli sia stata alquanto improvvida perché gli Italiani non dimenticano la spending review che preparò cinque anni fa per il governo Letta.
L’economista cremonese è  persona degnissima, anche professionalmente; ricordo però tre punti di quel dossier: il taglio delle pensioni ai disabili e di reversibilità oltre all’applicazione di un contributo di solidarietà per le pensioni  di anzianità superiori ai 3.00 euro lordi mensili.
Se per migliorare i conti del Paese bastava e basta tagliare le spese non occorre muovere cattedratici, perché non chiedere a qualsiasi massaia di casa nostra?
Ora, nel toto-ministri che si appresterebbe a presentare al Presidente della Repubblica, ci sarebbero nomi davvero illustri, mi domando però per quale scopo. Per soddisfare i mercati? L’UE o anche “solo” Frau Merkel?  Non sono ingenui, sanno perfettamente che non porteranno a casa alcun provvedimento significativo se non quello di mettere in vetrina nostre eccellenze, ma  se questo è lo scopo basta fare sapere al mondo che abbiamo migliaia di eccellenze che si esprimono  al meglio all’estero e non fra i sacri corridoi dei nostri palazzi. Lo sa il mondo intero quello che moltissimi nostri connazionali emigrati sanno esprimere, sebbene ignorati dal nostro potere politico.

sabato 19 maggio 2018

“NICULIZIA”, UN FILM PER RICORDARE INGIUSTIZIE ED EMIGRAZIONE

Un secolo fa, nel siracusano, ci fu un fatto criminoso: uccisero un nobile, il latifondista Demonterra e ne venne ingiustamente accusato ed arrestato un uomo.
Quell’uomo era il nonno della suocera di Gaetano Indomenico a cui l’anno scorso venne conferito il “Premio ASI Italiani nel mondo” che, con il sindaco Scalorino, gli consegnai nel municipio di Floridia (foto).
da dx: Ettore e Gaetano Indomenico con la moglie Tina, il sindaco Scalorino e Joe Mioli ©
Indomenico, ormai un agiato e stimato imprenditore negli USA, non ha mai dimenticato la sua terra d’origine e con la collaborazione, fra gli altri, del fratello Ettore, dell’ex deputato Joe Mioli (anch’egli siciliano*) e dell’associazione culturale Pulisena, ha promosso la realizzazione di un film che ricordasse, seppur in chiave moderna ma con flash back sui tempi del misfatto, l’ingiustizia subita da quell’uomo e da altri contadini.
Provvisoriamente la pellicola è stata intitolata “Niculizia” e le riprese inizieranno il 21 giugno a Floridia. Non mancheranno accenni a quelli che sono stati i prodromi della grande emigrazione siciliana in America che si è tradotta, soprattutto nel Connecticut, in una proficua integrazione.

* Joe Mioli è stato un apprezzato membro della Connecticut House of Representatives

lunedì 14 maggio 2018

Alpini da tutto il mondo a Trento

Trento, nei giorni dall'11 al 13 maggio, è stata protagonista e testimone dell'immenso senso di Italianità che sanno esprimere le Penne Nere: circa 2800 gli iscritti presso le sezioni all'estero.
Una delle fasi più emozionanti della 91a Adunata nazionale degli Alpini è stato vedere sfilare le delegazioni estere, ben 25. Penne nere giunte dalla lontana Australia come dal Brasile, Argentina, Cile, Uruguay, Sud Africa e Stati Uniti. Una decina quelle europee mentre particolarmente toccante il vedere sfilare le rappresentanze profughe dei comuni istriani e dalmati a significare quanto sia forte il loro spirito di corpo: una testimonianza di Italianità che scalda i cuori.
Degli 80.000 Alpini presenti  erano circa 300 quelli provenienti dall'estero a cui il presidente nazionale Sebastiano Favero ha rivolto un pensiero particolarmente affettuoso: "Per me è un momento importante perché mi porta a rivivere le emozioni forti di quanto ero emigrante".


dal Brasile e dall'Uruguay,....perchè neanche l'oceano ci divide ©  





Tra loro Bruno Roncarati che ha guidato la delegazione ANA della Gran Bretagna, la prima per fondazione fra le delegazioni estere: festeggia infatti quest'anno 90 anni con una serie di iniziative che si terranno dal 19 al 21 ottobre (leggasi mio post del 18 marzo).
Bruno Roncarati  © 


e un pensiero non poteva non andare anche ai nostri Alpini morti nelle miniere: che dire? GRANDI

Altre immagini in  italiagianmaria.blogspot.it   
 http://www.teleinsubria.net/adunata-alpini-a-trento-esemplare-testimonianza-di-italianita/    e sulla rivista Primato   http://www.asinazionale.it/primato/visualizza/primato-maggio-2018/#page/24-25
(foto di Gianmaria Italia © proprietà riservata)


La LIBRERIA ITALIANA ancora protagonista



Nuova iniziativa della LIBRERIA ITALIANA di Lussemburgo per promuovere la Cultura Italiana nel Granducato.
Stavolta si parlerà di RITORNO ALL'EBOLA, un romanzo di Giuseppe Colloc

Libreria Italiana - i libri italiani a Lussemburgo
11, rue St Ulric, L-2651 Luxembourg
Orario: MARTEDI-SABATO, 10h30-18h30
tel/fax: +352 403421
Sito web: www.libreriaitaliana.lu 

mercoledì 21 marzo 2018

Celebrato MODUGNO in Francia e Lussemburgo




Ringraziando PassaParola Magazine, affermata testata d'informazione italiana edita in Lussemburgo,  apprendiamo e riportiamo notizia di questo evento musicale dedicato a Domenico Modugno.
Ne sarà protagonista il musicista Peppe Voltarelli, premiato nel 2017 con la Targa Tenco per il Miglior Album in dialetto, che presenta per la prima volta in Francia il concerto dedicato al grandissimo  Domenico Modugno.
Quest’anno “Mister Volare” avrebbe compiuto 90 anni e la sua più celebre canzone ben 60 (era il Festival di Sanremo 1958). Voltarelli, pregiato cantautore folk gli dedica un intero show, interpretando le sue canzoni e raccontando la sua vita. Un’omaggio alla vita e alla carriera del grande cantante pugliese per raccontarne la poesia, il suo canto civile, l’amore, l’emigrazione.

Appuntamenti


venerdì 23 marzo sala Beffroi di Thionville (Francia), ore 20h00, ingresso 5€.
Il concerto è organizzato da PassaParola France Italie, PassaParola Magazine, Folktrip, Travel Music Agency, Centre Jacques Brel, Mairie de Thionville, con il patrocinio del Consolato d’Italia a Metz.

sabato 24 marzo al ristorante il Cherubino, Livange (LUX).
Il concerto è organizzato da PassaParola Magazine, Folktrip, Travel Music Agency.

Peppe Voltarelli, inoltre, sarà ospite in diretta radiofonica sabato 24 marzo su Radio Ara, durante la trasmissione radiofonica in lingua italiana VoicesbyPssaParola, in onda dalle 10 alle 11:30 su 102.9 e in streaming su http://www.ara.lu/listen.html.

domenica 18 marzo 2018

90 anni della Sezione Alpini in GB

In ottobre la Sezione A.N.A. Gran Bretagna, "la più vecia sezione all'estero", celebrerà il 90° Anniversario di Fondazione.
Con immenso piacere pubblichiamo il programma dell'importante evento augurando al suo Presidente, il Comm. Bruno RONCARATI,  e a tutti gli Alpini d'Oltremanica di trascorrere in modo splendido quell'evento.    Per contatti vedasi il sito  www-uk.ana.it
Sono lieto di ricordare che a Roncarati è stato conferito il Premio ASI Italiani nel mondo riservato a eccellenze che, come lui, portano onore al nostro Paese; la consegna è avvenuta  ad Asti nel maggio 2016 in occasione dell'Adunata Nazionale (vedi foto).

A tutte le Penne nere che vivono all'estero inviamo un affettuoso arrivederci  in occasione della 91a Adunata Nazionale che si terrà a Trento dall'11 al 13 maggio 2018.

BRUNO RONCARATI, al centro, premiato da Gianmaria Italia

venerdì 16 marzo 2018

Agenzia Europea Farmaco, ma il M5s da che parte sta?

Solo nel tardo pomeriggio di ieri abbiamo avuto notizia di come hanno votato gli europarlamentari italiani: il Movimento 5 stelle e un paio d'altri di partiti minori hanno votato SI al trasferimento ad Amsterdam della sede dell'Agenzia Europea del farmaco.
Hanno spiegato che la loro posizione ha permesso il porre dei "paletti" vincolando Amsterdam ecc...: mi sembra sia un'argomentazione alquanto fumosa e poco plausibile perché "se Amsterdam non è pronta con la sede la partita si riapre" significa che oltre a Milano, che perse solo al sorteggio, tutte le altre città dell'UE potrebbero ricandidarsi. 
Invece il sì pentastellato, sebbene non determinante, avrebbe dato un'immagine di compattezza di tutti i nostri rappresentanti, a Strasburgo/Bruxelles dove occorre difendere, tutelare gli interessi italiani.
Sbalordisce perché questi pentastellati pare non si rendano conto della perdita per Milano e quindi per l'intero nostro Paese.
E' stata la prova generale prima di governare l'Italia?

martedì 13 marzo 2018

Moby, la compagnia dal personale tutto italiano

"Il nostro personale? E' tutto italiano!"
Apriticielo!
Che ci sarebbe di oltraggioso, di razzista in questo messaggio pubblicitario della compagnia marittima Moby è tutto da inventare.
Eppure, stando a quanto leggo su qualche media, sarebbe l'opinione di qualche suscettibile perditempo che dovrebbe invece proporci posti di lavoro per quei nostri disoccupati, soprattutto giovani, di cui la cronaca ci dà anche oggi notizia (terzi in Europa per numero, preceduti da Grecia e Spagna).
Al signor Vincenzo Onorato, proprietario della Moby, che riterrebbe "pensata malissimo" la frase, dico che non occorre dare ulteriori spiegazioni: è esplicita e confortante per tutti coloro che hanno un pizzico di buon senso.
Visto che qualcuno si sta inventando una sterile polemica, ritengo sia invece di stimolo verso i suoi dipendenti affinché sappiano di essere stati scelti per ben rappresentare la compagnia per cui lavorano e per i viaggiatori che sapranno di essere per qualche giorno protagonisti di una realtà economica ..."tutta italiana".


Il cuore dei Campani di Lussemburgo per i bimbi


Ammirevole iniziativa dell'ARC, Associazione Regionale Campani che ha sede nel Granducato del Lussemburgo (presidente Gianni Battista).
In collaborazione con la Neimenster  (www.neimenster.lu) organizza un concerto di musica barocca, Res Mirabilis, che si terrà sabato 21 aprile - alle 20 - presso la storica Chiesa di St Jean du Grund.
Il ricavato, al netto delle spese, sarà devoluto in beneficenza alla Fondatioun Kriibskrank Kanner che si occupa dei bambini malati di cancro.
Fine non secondario valorizzare talenti musicali provenienti dall'Italia:
Daniela Salvo  -  mezzosoprano
Domenico Prebenna  -  clavicembalo
Angelo Trancone  -  organo


lunedì 12 marzo 2018

Lotta al diesel: a che scopo e a che prezzo?

L'Europa, più politica che economica, si proclama ambientalista e parte all'attacco, solo che non avendo draghi o nemici non trova di meglio che prendersela con i motori diesel delle autovetture. Quindi un segmento dei milioni di autoveicoli che vanno a gasolio.
A loro si associa anche qualche massimo dirigente di industria automobilistica lasciandoci un poco perplessi: lo fa perché deve spingere le auto elettriche che stenta a vendere,  per tacere la concorrenza o per seguire una certa onda emotiva?
Come può, infatti,  il vertice di un’azienda annunciare che fermerà la produzione di un bene durevole come un’auto? Significa innanzitutto stopparne le vendite con conseguenze solo lontanamente immaginabili.
Mi sono domandato quali saranno stati i commenti delle decine di migliaia di lavoratori di grandi marchi come Audi, Bmw, Mercedes, Renault e Volkswagen nell’apprendere che un motore, che oggi interessa il 50% della produzione, ha gli anni contati. E a che servirà tutta la ricerca tecnologica che vi è stata dedicata? 
Si ignorano, per esempio, i risultati recentemente ottenuti dal gruppo francese PSA (a cui fanno capo i marchi Citroen, DS, Opel, Peugeot e Vauxhall) per la produzione di motori diesel a bassissima emissione e peraltro dotati di AdBlue.
Si ignora anche la ricerca avviata da aziende petrolifere per produrre gasolio a basso tenore di zolfo.
Ciononostante apprendiamo che i sindaci di varie città tedesche come Dusseldorf, Stoccarda, Lipsia vogliono limitarne la circolazione. L'amministrazione di Parigi ha annunciato la chiusura alle auto diesel nel 2025 (inizio o fine anno? in quale area e per quante ore?) Suvvia, un po' di chiarezza, anche perché ci è facile immaginate quante esenzioni saranno concesse, vuoi per il tipo di veicolo che per le esigenze di chi lo guida...
Chi ne uscirà penalizzato?
In tanti, innanzitutto le maestranze delle industrie automobilistiche, il firmamento dell'indotto e l'automobilista, il pendolare che  resta beffato nella sua spesa/investimento da divieti più di maniera che di sostanza.
Chi fa proclami si è documentato su quale sarà il fabbisogno energetico mondiale?
Giusto solo quattro anni fa, nel gennaio del 2014, il convegno Klimaenergy Klimamobility aveva rivelato che entro il 2040  aumenterà del 35%
Questo fabbisogno sarà soddisfatto principalmente da combustibili fossili e le emissioni di CO2 continueranno ad aumentare in tutto il mondo; certo tale fabbisogno tenderà a diminuire nei paesi dell'OCSE mentre aumenteranno in maniera consistente negli altri.
E' questa la chiave di lettura su cui occorre soffermarsi prima di perseguire la "strana" battaglia contro il diesel per autotrazione (quindi solo una parte del suo impiego) che alcune industrie e mass media (taluni con discutibile superficialità) hanno intrapreso nell'ultimo anno.
Bene, oggi in Europa il mercato delle auto elettriche interessa solo l'1% , domandiamoci quando raggiungerà almeno il 5% dove e come produrremo il fabbisogno di energia e a quale prezzo per l'ambiente.
In ogni caso un'auto elettrica, a parte taluni limiti pratici, costa circa il 30-35% più di una a benzina o diesel e quando si parla di migliaia di euro in più una riflessione con i piedi per terra è dovuta.
Ma, alla fine, se l'obiettivo sarà raggiunto (quando?) questo metodo di difesa dell'ambiente non sarà una vittoria di Pirro?